PER VIAM
"press"









Music Waves
www.musicwaves.fr
July 2010

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Century Media distrib. )

by Childeric Thor



Note : 8.5/10

Considéré comme une des figures tutélaires de la scène progressive italienne, Antonius Rex fait partie de ces groupes qui ne laissent personne indifférent. Admiré par certains pour des morceaux d'anthologie tels que Neque Semper Arcum Tendit Rex (1974) et surtout Zora (1978), détestés par d’autres qui ne comprennent rien à cette musique souvent vierge de lignes vocales, sombre et baroque, l’entité repose sur l’alchimie artistique qui existe entre son leader et guitariste (et accessoirement chanteur) Antonio Bartoccetti et la tout aussi flamboyante claviériste Doris Norton.

Trois ans après l’intéressant Switch On Dark, Antonius Rex enfante encore une fois avec Per Viam d'une œuvre à sa (dé)mesure. Plus mystique que jamais, ce huitième rituel (sans compter les deux opuscules sous le nom de Jacula entre 1969 et 1972) déroule un canevas assez unique, théâtral et mystérieux, dont la charpente sont ces compostions généralement longues - la dernière d’entre elles dépasse ainsi les onze minutes - en forme de labyrinthe dans lesquelles grouillent toutes sortes de bruitages qui leur confèrent des allures de bandes originales de films.

De fait, les premières écoutes de Per Viam peuvent décevoir, distillant une impression d’inachevé, de fourre-tout bordélique. Ne pouvant s’accrocher à un chant qui ne se résume qu’à une poignée de murmures, de rires, voire d’incantations, hormis le temps d’un « Ufdem » plus classique dans sa construction, l’auditeur erre tout d’abord au milieu de ces méandres dominées par les nappes synthétiques que tapisse Doris Norton et le jeu de guitare habité du maître des lieux.

Pourtant peu à peu, le charme opère, une puissance d’envoûtement souterraine invite à replonger dans ces dérives dark progressives au parfum d’ésotérisme trouble. Après une mise en bouche pompeuse dans le bon sens du terme avec ses volutes liturgiques, le morceau éponyme installe tout doucement ses ambiances noires et symphoniques, monte en puissance et finit en un pandémonium démentiel et absolument jouissif.

Comme sur Switch On Dark, c’est tout d’abord Doris qui domine le jeu avec ses notes qui dégoulinent de partout et il faut réellement attendre « Woman of the King » et plus encore « Spectra » pour savourer les lignes pleines de feeling de Antonio Bartoccetti qui fait jaillir de son manche un torrent de notes parfois aux confins du hard rock comme durant le grandiose « Angels & Demons ». Et que dire de sa performance nerveuse sur « Ufdem », que rend encore plus étrange le chant presque androgyne de Doris Norton. Per Viam meurt sur le crépusculaire « Antonius Rex Prophecy », lente conclusion émotionnelle que guide la présence narrative du musicien et la belle emphase d’un piano doucement mélancolique.

Toujours aussi singuliers, les Italiens livrent un grand disque fidèle à leur légende - qui ne fera certes pas l’unanimité - et auquel ils impriment ces atmosphères hypnotiques qui n’appartiennent qu’à eux. Qu’il est agréable de voir un groupe - terme par ailleurs maladroit car il amoindrit toute la portée messianique et cultuelle du duo - qui près de quarante ans après ses premiers balbutiements, continue de travailler son art avec une inspiration quasi divine et toujours aussi foisonnante.

ITALIAN TRANSLATION
Considerato come una delle figure tutelari della scena progressive, Antonius Rex fa parte di quei gruppi che non lasciano nessuno indifferente. Ammirato da certi per i pezzi di antologia come Neque Semper Arcum Tendit Rex (1974), e Zora (1978), detestati da altri che non comprendono spesso niente di questa musica vergine di linee vocali, oscura e barocca, la cui entità riposa sull'alchimia artistica che esiste tra il suo leader e chitarrista, (ed in via accessoria cantante), Antonio Bartoccetti e l’altrettanto fiammeggiante tastierista Doris Norton.
Tre anni dopo l'interessante Switch On Dark, Antonius Rex partorisce ancora una volta con Per Viam un’opera ancora più mistica che mai, questo ottavo rituale, (senza contare i due opuscoli sotto il nome di Jacula tra 1969 e 1972) svolge un canovaccio abbastanza unico, teatrale e misterioso la cui ossatura sono le sue composizioni generalmente lunghe, l'ultima di esse supera così gli undici minuti a forma di labirinto in cui brulica ogni tipo di rumore di sottofondo che conferisce loro delle andature di pellicole originali di film.
Di fatto, i primi ascolti di Per Viam possono deludere, distillando un'impressione di incompiuta, di ripostiglio disordinato. Non potendo aggrapparsi ad un canto che si riduce addirittura solamente ad un pugno di mormorii, di risa, di incantesimi, eccetto il tempo di "Ufdem" più classico nella sua costruzione, l'ascoltatore erra innanzitutto nel mezzo di questi meandri dominati dalle tappeti sintetici (da una coltre sintetica) che genera Doris Norton ed il gioco di chitarra abitato dal padrone dei luoghi.
Tuttavia poco a poco, il fascino opera un potere di maleficio sotterraneo e invita a rituffarsi in queste derive dark progressive dal profumo di esoterismo torbido. Dopo una messa in bocca enfatica nel buonsenso del termine, con le sue volute liturgie, l'album installa tutto dolcemente i suoi ambienti neri e sinfonici, aumenta di potere e finisce in un pandemonio irreale ed assolutamente godibile.
Come in Switch on Dark, è innanzitutto Doris che domina il gioco con le sue note che sgocciolano dappertutto e bisogna aspettare realmente " Woman of the King" e più ancora " Spectra" per assaporare le linee piene di feeling di Antonio Bartoccetti che fa sgorgare dal suo manico di chiratta un torrente di note ai confini del l’hard rock talvolta, come durante il grandioso " Angels & Demon”. E che dire della sua prestazione nervosa su " Ufdem" che rende ancora più strano il canto quasi androgino di Doris Norton. Per Viam muore sul crepuscolare con " Antonius Rex Prophecy", lenta conclusione emozionale che guida la presenza narrativa del musicista e la bella enfasi di un piano malinconico.
Sempre tanto singolari, gli italiani Antonius Rex consegnano un grande disco fedele alla loro leggenda - che non farà certo l'unanimità - ed al quale imprimono queste atmosfere ipnotiche che appartengono solamente ad essi. E’ piacevole vedere un gruppo - termine peraltro imopportuno perché riduce tutta la portata messianica e cultuale del duo - che vicino a quarant' anni dopo i suoi primi balbettii, continua a lavorare la sua arte con un'ispirazione quasi divina e sempre tanto copiosa.







Metallo Italiano
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January 2010

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Century Media distrib. )

by Maurizio Gabelli



INTERVISTE / ANTONIUS REXi
ANTONIUS REX - "Per Viam"

Antonio Bartoccetti e gli Antonius Rex appartengono di diritto alla storia della musica rock progressiva italiana. Anche se il loro operato è stato sempre al riparo da tentazioni commerciali o dalla visibilità toutcourt, i nostri hanno saputo costruirsi lo status di cult band con lavori semplicemente magnifici e personali. Dagli anni '70, la loro opera è in costante metamorfosi, sebbene rimanga centrale una modalità comunicativa fatta di simbolismi e atmosfere tetre e oscure. Nel 2006, con 'Switch On Dark', rompono un silenzio durato oltre quindici anni. Oggi, 'Per Viam' consolida la rinnovata verve compositiva di Bartoccetti, il quale ci preannuncia una marea di novità per il prossimo futuro... i


E' innegabile che il vostro percorso artistico non conosca fasi di stagnazione. La vostra è un'evoluzione ad ampio raggio, multidimensionale, magari lenta, ma tremendamente costante e progressiva. Cambiano i suoni, l'approccio alla modernità tecnologica, le strategie comunicative ma il marchio Antonius Rex è sempre presente. Questo vi va indubbiamente riconosciuto...
Il nostro progetto musicale e filosofico ha da sempre compendiato una fase di evoluzione che doveva materializzarsi attraverso un numero preciso di opere, le quali dovevano contenere messaggi di natura esoterica, una comunicazione celata in chiave di lettura di non facile assimilazione, che ogni adepto e scopritore della nostra musica poteva interpretare e codificare. Da questi presupposti siamo partiti e continuiamo a sperimentare con un'attitudine, che prevede di fare uso anche della tecnologia, anche se l'elemento che esalta l'originalità degli Antonius Rex, comprende una strategia comunicativa molto personale e l'assoluta manualità esecutiva. A differenza di tutti gli altri artisti siamo destinati a produrre sound piu' sofisticati col passare degli anni... Hoc Erat in Votis. Un esempio ? SWITCH e PER VIAM sono i nostri albums migliori.... Tony Iommi e compagni (tra altri dieci mila artisti) hanno fatto i primi albums notevoli e poi sono affogati in un peggioramento allucinante e fatale. Hoc Erat in Votis.


In questa ottica, quasi paradossalmente, il ruolo delle chitarre assume sembianze sempre più delineate e sfuggenti. Se confermato, credo sia un atto di assoluto coraggio, vista l'importanza rivestita dalle sei corde in passato...
Esistono delle profonde differenze che caratterizzano l'utilizzo di uno strumento come la chitarra a seconda delle contestualizzazioni su cui si basa il concept di ogni album. Ad esempio la chitarra assume un ruolo spesso predominante all'interno delle evocative sintesi strumentali contenute nei solchi di Neque Semper Arcum Tendit Rex, e anche nel nostro ultimo lavoro discografico Per Viam, dove è maturata l'idea di offrire un suono volutamente più energico e impetuoso rispetto al precedente Switch on Dark, dominato dalla grandeur epica e solenne evocata dalle tastiere e da certe atmosfere gotiche predominanti costruite su accenti più sinfonici seppur debitori come sempre avviene di una tenebrosità ambientale ben evidente. Non vorrei additare questo uso ben delineato della chitarra come un atto coraggioso: semplicemente e' un modo "ancora una volta diverso" di esprimersi, di far fare alle mani solo ciò che la mente pensa. Se parliamo di strutture armoniche e di solismi, ci sono differenze abissali nelle chitarre di Per Viam.... tipicamente Prog in SPECTRA, totalmente Metal in MICRO DEMONS ed altamente Gothic in WOMAN OF THE KING.


Una frase in particolare mi ha profondamente colpito, questa “Chiederete nostalgia al tempo voi che tratterrete i respiri per non sprecare l'aria”. Al di là delle implicazioni simboliche, credi che l'avarizia sia ancora da considerarsi un peccato in un mondo permeato da consumismo sfrenato e non rispettoso del mondo naturale che ci circonda e ospita?
A volte si può confondere l'avarizia con la parsimonia, specialmente se vivi ogni giorno in una società, dominata da falsi valori e con un'etica quasi inesistente. Nel quotidiano, in un meccanismo di interessi e di risvolti economici che implicano scorrettezze necessarie, la prevaricazione dei più potenti sui più deboli, il voler raggiungere a ogni costo determinati obiettivi materiali che valgono poco se non nulla, invece di dedicarsi alla parte più spirituale dell'uomo, mette in discussione la moderna concezione che l'uomo stesso ha di sé. L'uomo sta precipitando in un vortice, in un abisso senza ritorno: di tutto questo si può ridere o piangere.... è la stessa cosa. Guardi la TV e non riesci a capire come i plagiati da essa nel mondo siano miliardi, guardi i nuovi giovani e non sai perché le donne sono già puttane tossiche a 15 anni e sono già morte a 20 senza avere la Speranza mentre un miliardo di persone muore di fame... pensi che chi guarda il Grande Fratello sia un malato psichiatrico ma allora sono tutti malati psichiatrici. Possiamo proprio parlare di inizio della fine che comincerà' a delinearsi nel 2012 e a concretizzarsi nel 2018.


Ancora una volta, nel disco ufficiale è presente un videoclip. In che modo o dove credi che l'immagine sia superiore al suono? Saper far convivere questi due mondi è un'arte davvero affascinante, oggi alle prese con l'avvento di tecnologie di montaggio ed editing sempre più intuitive e facili da utilizzare. Essere artisti, ovvero comunicare con le idee e non con i mezzi, sta diventando sempre più complicato...
Ci piace creare delle microsceneggiature che servano come basi funzionali per l'ulteriore sviluppo non solo di video che fungano da simbiosi alle nostre musiche, ma anche per le nostre stesse composizioni, che ultimamente hanno preso vita e si sono modellate progressivamente seguendo questo iter. Non ritengo personalmente l'immagine un'arte superiore al suono, sono due componenti che se ben utilizzate e plasmate assieme assumono una veste complementare, capace di far scaturire emozioni e sensazioni ancora maggiori nell'animo dell'ascoltatore. Comunicare solo con le idee è diventato impossibile... la vita è fretta, è tensione... è "non concentrazione" e voglia irrazionale del "tutto subito". In Per Viam è presente "Micro Demons"... un video anomalo e volutamente intrasmittibile dai network... un'idea è già concretizzata.


Mi chiedo cosa rappresenti la casa sulla sponda del lago raffigurata in copertina...
Considero l'artwork che accompagna Per Viam eloquente, un'opera grafica di grande impatto e di enorme bellezza che ha realizzato il mio team produttivo: il front cover è di un artista rumeno. A ognuno è data la libera interpretazione di pensare cosa rappresentino essenzialmente le case raffigurate in front cover. Può apparire rappresentata l'esistenza degli umani... la casa scura evidenzia sesso, deviazioni, falsità, materialismo, violenza, crimine, oro, successo, magia nera... la casa bianca misticismo, teologismo, esoterismo, spiritualismo, sguardi magici, adorazione. I più mi chiedono di essere trasportati nella casa scura... questo perché i più "dimenticano" e sono nati per perdere.


“Antonius Rex Prophecy”. Cosa si può fare, in quanto artisti, affinché un pezzo di questo tipo non diventi, semplicemente, un monito di oggi per dire, domani, “io ve lo avevo detto”?
Non so cosa si possa fare, so che prendere atto che il nostro rigore e il nostro assolutismo hanno creato la nostra credibilità è una realtà oggettiva. Ora diciamo che la catastrofe immane da cui comunque qualcuno si salverà è riconducibile al 2018. Ma basta osservare....... i segni sono già evidenti...... Virus, Droghe, Suicidi, Non sapere più cosa fare, Bambini dalle deformità psico-fisiche, Infinite nuove malattie incurabili, Medici dementi in vorticoso aumento, Nascita di nuovi animali mostruosi, Senso di inutilità del tutto. In questo ultimo triennio sembra quasi che l'uomo stia desiderando la Morte attraverso strade costellate di psico-farmaci assunti incoscientemente in dosi abnormi, creando figli down.


Nell'album, c'è un sorriso beffardo che si prende gioco di noi. Il suo fare capolino è, al contempo, inquietante e irriverente. Cosa simboleggia?
E' il sorriso della Nera Signora di "Spectra" che ti segue e da cui non puoi fuggire. Per ritardare la fine meglio farsela amica o ancora meglio "farsela".


“Woman Of The King”. Il sacrificio della donna amata, qui in chiave simbolica, nella realtà quotidiana si associa a una consolidata incapacità da parte dell'uomo, di rinunciare/allontanarsi dalla “propria” donna, spesso togliendo ad altri la possibilità di avvicinarla uccidendola. Per quale motivo la donna fa così paura all'uomo?
I rapporti sono codificabili in termini di Autosufficiente distacco, Amicizia, Bene, Amore, Adorazione. Nel secondo terzo e quarto caso c'è fisicità, possessione fisica, gelosia morbosa: nell'adorazione no.... solo spirito. Per fare in modo che l'adorazione resti motore immobile, immutabile ed eterna e non scivoli nei fuochi di paglia della fisicità, è necessario a volte immortalare, sfidare gli Dei, far tremare la Morte, far sanguinare l'invidia. Se vuoi continuare ad accarezzare uno sguardo, devi immolare e congelare lo sguardo stesso altrimenti non sarà mai definibile una leggenda estrema ed infinita. Se vuoi una Lamia... devi ucciderla.


Riascolti mai i tuoi lavori passati? Li trovi ancora attuali, innovativi? Li senti ancora tuoi?
Ad ogni infinitesimo di secondo, noi Siamo Diversi. Molto raramente ri-ascolto i miei lavori e in ogni caso ogni volta appaiono diversi semplicemente perché IO sono diverso.


Progetti?
La mia originalità probabilmente sta prioritariamente nel fatto che IO devo continuare a comporre, a scrivere, a registrare frasi o con la chitarra o con il piano. Negli anni a venire risiederò (ma non vivrò) in un monastero di clausura, allestendo un piccolo studio di registrazione. In queste ultime lune del 2009 esce il reissue dell'album "Zora" (1977) di cui non me ne frega un Kaiser anche se c'è un buon inedito dell'epoca a cui segue la realizzazione del video "Antonius Rex Prophecy". Nel 2010 uscirà (o perlomeno è previsto, visto che è finito da tempo) l'album "Pre Viam", anagramma, come "Per Viam", del termine VAMPIRE, con il marchio Jacula... e a fine 2010 il nuovo iper Antonius Rex che ho iniziato in questo periodo senza il contributo della nostra tastierista. Saranno due album shock, il primo più intimista e soft... nel senso di iper-violentemente soft con un brano inascoltabile per il comune mortale che sarà adorato solo dagli adepti... il secondo più diabolico ed hard, dotato del miglior front-cover mai realizzato fino a oggi... opera di un nostro seguace spagnolo... la musica è quella che è... è il sound degli Antonius Rex... come sempre da amare o rifiutare in blocco.









Metallo Italiano
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January 2010

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)

by Maurizio Gabelli


ANTONIUS REX - "Per Viam" - Full Lenght

Genere
Dark/Progressive Rock
Durata
49 minuti
Etichetta
Black Widow/
Masterpiece
Web
http://www.antoniusrex.com 
E-mail
 

Track List
01. Micro Demons
02. Per Viam
03. Woman Of The King
04. Spectra
05. UFDEM
06. Antonius Rex Prophecy




Dopo l'acclamato ritorno alle composizioni inedite e il successo di 'Switch On Dark' (Black Widow, 2006), Antonio Bartoccetti festeggia nel migliore dei modi i quaranta anni di attività musicale. La sua creatura più famosa, gli Antonius Rex, torna dunque a inquietare le notti dei tanti estimatori sparsi per il globo, alla luce di una verve compositiva che non ha mai, in tutto questo tempo, conosciuto momenti regressivi. Il concetto chiave alla base del suo successo, di culto o nicchia che sia, è indissolubilmente legato al termine evoluzione. Il loro sound, sebbene confinabile all'interno del movimento dark/progressive rock, ha mantenuto, nel corso degli anni, una personalità sfuggente, mistica e al tempo stesso camaleontica. Forse, l'album che più di ogni altro si “allontana” dai suoi predecessori è proprio 'Switch On Dark', che traghetta la compagine nel nuovo millennio e ne riattualizza, nel pieno rispetto della propria essenza comunicativa, le fattezze sonore. Su queste basi si inserisce un lavoro come 'Per Viam', introdotto in maniera sublime dall'ottima cover artwork e costato, ai nostri, quattordici mesi di lavoro. Anche qui, dunque, è subito palese l'apertura alle nuove forme di manipolazione sonora offerta dalle tecnologie moderne, e grande risalto assumono, come nel precedente album, le tastiere, il piano e i synth di Doris Norton. L'aspetto prettamente rock dell'opera ne viene, dunque, in parte ridimensionato, in favore di una modalità comunicativa sempre stracolma di simbolismi, atmosfere oscure e citazioni/orazioni lapidarie. La chitarra di Bartocetti rimane, con eleganza, quasi in secondo piano, mentre la sua fantasia compositiva si sbizzarrisce, letteralmente, in composizioni maestose, terrificanti e oscuramente romantiche come 'UFDEM', 'Per Viam' e 'Woman Of The King'. A donare un senso di completezza al tutto, troviamo una confezione digipack di inquietante eleganza e un nuovo video-clip, dopo quello di 'Perpetual Adoration' sull'album del 2006, che descrive con la macchina da presa le oscure concatenazioni armoniche di 'Micro Demons'. Gli Antonius Rex si confermano osservatori attenti, colti e profondi dei nostri tempi, nonché intelligenti cantori del progressivo degrado sociale, culturale e spirituale dell'essere umano. Anche a loro, dunque, il compito di traghettare l'umanità verso gli scenari tetri che si prospettano..







Colossus
Finland progressive magazine (n.37)

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)











Classix
January 2010

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)

by GIANNI DELLA CIOPPA



Intervista esclusiva integrale
la via della mente

Prima era Jacula, poi Antonius Rex, domani chissa'. Da oltre tre decenni, Antonio Bartoccetti viaggia ed esplora un'altra dimensione, di cui narra luoghi e sensazioni attraverso la musica. Una musica mai banale, apparentemente impenetrabile, ma fatta di nascita e morte, esattamente come la vita. Bartoccetti ha scelto il mistero, i luoghi mistici del corpo e della mente, per musicare passato e futuro, sempre in chiave oscura, drammatica e misteriosa. Ad accompagnarlo la voce e la figura di Doris Norton, terminale perfetto per dischi ammantati di fascino e cupa bellezza come "Tardo Pede in Magiam Versus", "Zora", o il recente capitolo di Antonius Rex, "Per Viam". Come sempre, nelle parole di questo musicista/stregone e' bandita la banalita' .

1) Una prima domanda che guarda al passato. Dopo aver esplorato l’oscurità con gli Jacula, senti l’esigenza di edificare gli Antonius Rex. Da poco hai però hai annunciato il ritorno degli Jacula con l’album ‘Pre Viam’. Cosa unisce e cosa divide i due lavori e i due percorsi, sia musicalmente che a livello filosofico?
Effettivamente abbiamo profetizzato un ritorno con l'antica denominazione Jacula e inciso un album completamente nuovo dal titolo Pre Viam (prima del cammino) che originariamente doveva vedere la luce nel 2008, ma per motivi legati all'esoterismo non è stato ancora pubblicato. La copertina in particolare, non rivestiva graficamente l'essenza del lavoro musicale, cosicchè abbiamo preferito attendere che magicamente arrivasse l'illuminazione e ci desse lo spunto per un'immagine perfetta fatta costruire in Spagna con l'approvazione della nostra super-medium Francesca B.. Sarà il fato a decidere quando Pre Viam si materializzerà, anche se pensavamo potesse uscire nel Settembre prossimo, ma questa data e' gia' slittata al primo trimestre del 2010 poiche' andranno rifatte alcune parti di tastiere. . Le differenze sostanziali tra i due progetti che ho portato avanti risiedono principalmente in un approccio musicale, filosofico e concettuale diverso: Jacula rappresenta la parte più mistica del mio disegno artistico, e il nuovo album con zone volutamente inascoltabili lo dimostrerà ampiamente, mentre Antonius Rex è un progetto più epidermico, che ingloba l'energia spirituale, le forze occulte e diverse soluzioni sonore fondendole
successivamente in un'alchimia che può essere definita anche progressive-next. Per quanto possa sembrare assurdo i due lavori ""PER VIAM" e "PRE VIAM" sono identici, a partire dal titolo, che anagrammato si traduce in VAMPIRE.

2) Cosa rispondi a chi ti accusa di aver solo approfittato del ritorno di un certo tipo di sonorità oscure per ritornare a proporre la tua musica.
Rispondo, a quanti affermano una cosa simile, di non conoscere approfonditamente la nostra storia. Non abbiamo approfittato di alcun ritorno verso sonorità oscure, noi le abbiamo descritte, componendole e suonandole in tempi lontanissimi e una volta terminato il percorso artistico e spirituale della nostra prima formazione (Jacula), si è voltata pagina e si è costituito un altro gruppo, gli Antonius Rex per l'appunto, per continuare a sperimentare la nostra ricerca attraverso i percorsi esoterici, occulti e mistici che volevamo approfondire onde sviluppare temi e messaggi universali da comunicare a quella schiera di affezionati che ci seguivano. In realtà noi abbiamo inventato una certa tipologia di suono oscuro, siamo precursori di certe atmosfere plumbee e tipicamente dark, e in seguito siamo stati quasi beatificati per questo speciale ruolo pionieristico. Penso veramente che siano altri musicisti a livello internazionale che abbiano subito l'influenza della nostra "communication" e si siano appropriati di alcune nostre idee del passato .......... ma questo ci soddisfa. Porto subito un esempio... il brano "Capturing Universe" poi ritrasformato da noi in "Capturing Matrix" è stato drammaticamente e comicamente copiato da oltre una cinquantina di cosiddetti artisti...... falliti, naturalmente!

3) Il tuo stile di scrittura lo definisco di tipo cinematografico, non si muove per note, ma direi per immagini. La musica degli Antonius Rex scorre come una pellicola, evoca ricordi o presagi futuri. Condividi questa definizione e cosa puoi aggiungere?
Ogni brano è una storia e ogni storia è realmente vissuta e poi scritta. Non è un metodo.... è un "modus operandi" che mi affascina e che mi diversifica nelle mie produzioni musicali. Quindi in sequenza ogni brano nasce come segue: STORIA-MINI SCENEGGIATURA FILMICA - COMPOSIZIONE MUSICALE - SCRITTURA DEL TESTO (se necessita) - INCISIONE - SCELTA DEI TIMBRI - ARRANGIAMENTO E MIXAGGIO. Le ultime due fasi le fa, o meglio le faceva (visto che giorni fa ha abbandonato la band), solo Doris Norton in totale autonomia. Permettimi di darti parte della sceneggiatura che ha dato vita a "Woman Of The King"... tutto è partito da qui:
"......malgrado l'oggettiva presenza delle forze invisibili e del terrore nel percorrere per interminabili minuti il terrificante sentiero di montagna che conduce alla sua dimora, gli era penetrato nella zona più oscura della mente il ricordo della morbosa e occulta bellezza di quella strana e terribile ragazza magica dagli occhi grandi che più volte gli aveva chiesto, quale donna del Re, di essere uccisa e che amava ripetergli all'infinito la frase.....‘Sonovostra’ "
Dopo questa fase è stata composta la musica con dei plug-in di arpa e liuto... e quindi il testo. Voglio proprio darti qualche frase:
"Incanti di Luna
deformano il viso
della donna del Re
Nella notte promessa
riemerge dalle nebbie del lago
per conoscere il decreto del Fato"





4) Che fine ha fatto la canzone scritta studiando una ragazza posseduta? Pensavo di trovarla sull’album. E che esperienza è stata quella?
E' un brano terrificante nato da una verità terribile... con un mio collaboratore Monaco abbiamo visto materializzarsi in una 25enne la vera forza del male tendente alla distruzione fisica e psicologica del Monaco stesso. E' stata un'esperienza davvero sconvolgente che mi ha obbligato a passare notti e notti a scriverne una sceneggiatura, a comporre un brano e a registrare, con tutta la mia astuzia, la voce mostruosa di questa ragazza stessa. Avevo pensato di inserirlo in "Per Viam" ma poi ho ritenuto che fosse fuori luogo per un album del genere, così volutamente poco metafisico. Questa storia di possessione la trovi in "Pre Viam"... sempre nella speranza che questo album esca prima o poi.

5) Perchè la Romania appare così spesso nei tuoi scritti. Cosa ha di così che altrove nel mondo, perlomeno in questo mondo che vediamo, non si trova?
La Romania è luogo speciale..... mi trasmette un grande fascino ancora oggi, quando rimango suggestionato dai suoi paesaggi così impervi, dalle grandi foreste quasi impenetrabili, dalle aspre montagne e dai piccoli villaggi dispersi un pò ovunque ma anche dalle storie terrificanti di esseri praeternaturali. E' una terra misteriosa che ha conservato la sua autentica religiosità rimanendo fortemente legata alla sua antica tradizione mistica. Spesso, avendo una casa vicino Bran, mi reco in Romania per vivere qualche giorno con Monika Tasnad e con gli spiritisti del luogo. Sono stato ospitato anche nel castello di Vlad Tepes, un luogo che provoca turbamento e soggezione per l'atmosfera inquietante che vi si respira, fonte tra l'altro anche di prodigiose ispirazioni, come è avvenuto per il brano Spectra, inserito nel nostro ultimo album e come in passato è avvenuto per Fairy Vision.

6) Credo che ‘Per Viam’ sia in assoluto l’album più bello e terrificante di tutta la tua carriera. Ascoltare ‘Per Viam’ è davvero un viaggio in un posto che non conosciamo, ma che sappiamo che deve esistere. Come hai mantenuto una lucidità di scrittura così intensa e nitida?
La tua appare come un'esaltante opinione riservata all'ascolto di Per Viam, che personalmente giudico come uno dei punti più creativi della nostra discografia. Il precedente Switch rifletteva uno stato d'animo più trascendentale, metafisico, invece Per Viam è un lavoro molto più terreno, diabolico, con una maggiore forza d'impatto e una immediatezza notevolmente accresciuta, che affronta tematiche relative alla ricerca spirituale praticata dall'uomo, l'essere più debole del pianeta. Volutamente ho inserito molte chitarre (metal, rock, prog, fusion) perchè in quella fase compositiva ho ritenuto di dover fare necessariamente in questo modo. La legge fatale che asseconda la creatività degli Antonius Rex ha una parola d'ordine: non ripetersi mai. Se il processo creativo che ha determinato la nascita di Per Viam e Switch on Dark è risultato lo stesso, è proprio la sostanziale differenza e l'impatto di immanenza della nostra ultima opera a darle quell'alone di intensità così marcata.

7) Il brano che chiude l’album è ‘Antonius Rex Prophecy’, con delle liriche decisamente inquietanti. A che tipo di profezia ti riferisci?
La profezia da cui ho tratto il testo è stata scritta dallo scomparso Charles Tiring oltre 60 anni fa, e fa pensare subito a quanto illuminate erano le sue visioni su un futuro sempre più buio, enigmatico, tragico. Già la civiltà dei Maya aveva profetizzato l'ipotetica scomparsa del mondo segnando questo avvenimento con il 21 Dicembre 2012.... l'Antonius Rex Prophecy lancia un messaggio nuovo, ipotizzando che la fine di gran parte del "tutto" giungerà qualche anno dopo, e dal testo del brano si può facilmente intuire quale sia l'anno fissato, quando: "sarà ordinato al sole di piangere e quando arriverà l'ultimo Pietro". La nostra profezia ha comunque uno scopo ben preciso, ovvero cercare di avvicinare il più possibile ogni potenziale ascoltatore e fruitore della musica degli Antonius Rex verso una sfera interiore, di far riscoprire gli autentici valori del misticismo e della spiritualità a sfavore della massificazione e della mercificazione, che sembrano essere divenuti gli obiettivi principali di un mondo in disgregazione, avvolto nel manto distruttivo della globalizzazione. L'obiettivo della nostra profezia è una riflessione e un comportamento migliore visto che davvero questa volta il tempo fugge. Alcuni passi:
"Chiederete nostalgia al tempo voi che tratterrete i respiri per non sprecare l'aria. Guarderete gli strati d'ossa spinti nel baratro dove vibra ancora l'ultimo tasto dell'antico organo rubato alla chiesa crollata. Grida roche da gole arse, bruciate e ancora asservite al padre dei miracoli che non ascolta .......................... "

8) Ma ci sono musiche, antiche o moderne, che ancora riesci ad ascoltare, che ti stimolano, dalle quali assorbi qualcosa che poi ti influenza?
Ci sono solo due modi per ridere o vomitare. Accendere la TV. La gran parte della musica che viene proposta è un "disastro vero". Da più di un ventennio ciò che è in agonia è il Poeta-Musicista che SCRIVE.... grandi esecutori e pessimi compositori.... nosn c'è speranza. Del passato ascolto un certo tipo di scuola francese... Ravel, Debussy, continuo ad ammirare Bob Fripp e la poetica insuperata di Peter Hammill. Anni '80 e '90 assolutamente vicino allo ZERO. In Italia non ci sono cantautori o gruppi degni di interesse........ quasi tutti sembrano penosamente riproporre gli stessi albums precedenti senza mai sperimentare nulla di nuovo. In passato ho amato la voce di Demetrio Stratos, parzialmente quella di Alice ma senza coinvolgimenti. Oggi , incredibilmente per me, noto in Italia tre voci femminili dalla grande potenzialità corrispondenti a: Simona Barbieri, Giusy Ferreri e Carla Basile, ma certo che fino a quando a qualcuna di loro faranno cantare "La Vita è Una Scala" ogni meta "worldwide" sarà comica e masochista ad un tempo. Queste 3 artiste con compositori e produttori eccellenti potrebbero portare il made in Italy ai vertici del mondo ........... ma comunque a me la canzonetta non interessa. Ascoltavo le voci di Nightwish e Within Temptation. Ascolto da molti anni Dream Theater : sono troppo bravi singolarmente ma purtroppo poco creativi.

9) Immagino che la tua vita sia costellata di episodi strani e misteriosi. Puoi accennare qualcosa ai nostri lettori, anche solo per metterli in guardia di un mondo che affascina, ma che è certamente pericoloso, se affrontato senza gli strumenti adeguati.
Penso che la mia vita a tutt'oggi sia sicuramente paragonabile ad oltre sei vite del comune mortale. Ho vissuto talmente tante esperienze da non ricordarmele tutte. Ho cominciato a frequentare il mago Parthenzy all'età di 15 anni..... ma lo frequentavo per 12 ore al giorno. Mi ha fatto vedere cose incredibili che non posso narrare per non passare da visionario. Quindi l'esperienza con Charles Tiring e con la moglie Wandessa.... ritenuta una delle donne più belle del mondo. A lei gli uomini facevano pena e li dominava tutti con la sua bellezza magica da infarto.... poi è stata condotta verso rituali oscuri. Lui è morto e lei è impazzita. Successivamente Monika Tasnad e recentemente l'immortale Francesca B.... Ho sempre vissuto da osservatore e sconsiglio ai giovani adepti di penetrare in certi mondi se non ne sono totalmente convinti e se non possiedono in se stessi la forza grandiosa per poterlo fare e non restarne vittime. Quindi spero di essere definito tutt'altro che "normale" poichè normale è un morto diventato tale dalla follia della normalità... purtroppo i più sono normali.

10) Ma nella vita di tutti i giorni che tipo di persona è Antonio Bartoccetti?
Primo: comporre osservando e quindi tutto il resto.... nuove tecniche di esecuzione chitarristica, residenza in monasteri di clausura, continuare ad allevare uccelli per poi lasciarli liberi a caccia chiusa, continuare a collezionare Gibson dal 1974, comprendere perchè una monaca possa pensare di adorare in senso psico-fisico Cristo ed esserne divinamente soddisfatta. Da alcuni anni amo sperimentare a quali risultati iperbolici si possa pervenire fondendo misticismo con potere psicologico, fondendo filosofia estrema con desideri irrefrenabili di occulto. Nel cervello di ogni umano c'è qualcosa di unicamente Grande... ecco io voglio sperimentare l'assoluto entrando in questa zona e possedendola. La dinamica non è facile, non è da tutti ma il risultato è eclatante. Alla fine una persona si rivela diametralmente opposta a ciò che sembra a tutti quelli che la conoscono e compie azioni assolutamente impensabili e fuori da ogni logica e cartesiana razionalità.

"Per Viam" tracking list
1. Micro Demons
2. Per Viam
3. Woman Of The King
4. Spectra
5. Angels & Demons
6. UFDEM
7. Antonius Rex Prophecy

Jacula discography
"IN CAUDA SEMPER STAT VENENUM"
"TARDO PEDE IN MAGIAM VERSUS"
"PRE VIAM" (vampire)

Antonius Rex discography
"NEQUE SEMPER ARCUM TENDIT REX"
"ZORA"
"ANNO DEMONI"
"RALEFUN"
"PRAETERNATURAL"
"MAGIC RITUAL"
"SWITCH ON DARK"
"PER VIAM" (vampire)
"H.D."

VIDEOS
"MAGIC RITUAL"
"PERPETUAL ADORATION"
"ABSOLUTION"
"MICRO DEMONS"
"ANGELS & DEMONS"











La Voce d'Italia
www.voceditalia.it
November 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)

by Daniele Orlandi



Un viaggio guardando dentro se' stessi, per comprendere le arcane ragioni dell'esistenza umana
ANTONIUS REX - "Per Viam"
La lotta tra il bene e il male, nel nuovo disco del polistrumentista e cantante Antonio Bartoccetti


E' un'approfondita rappresentazione dell'eterno conflitto tra bene e male, quella proposta dagli Antonius Rex, nella loro ultima produzione discografica dal titolo “Per Viam“ (Black Widow Records). Un album che è un vero toccasana in termini di qualità creativa e capacità espressiva. L'ottavo capitolo discografico della talentuosa fantasia creativa di Antonio Bartoccetti e Doris Norton colpisce infatti per la sua innata perfezione stilistica e la sua stupefacente magnificenza evocativa. Una proposta sonora etichettata dai suoi stessi ideatori come “Mystic Fusion“, identificando in tal senso una compresenza di bianco e nero, di luci e di ombre, fusi insieme in una più ampia visione di nuovi orizzonti comunicativi che lasciano all'ascoltatore la più completa libertà visiva in termini di fantasie destate dall'emozione.

Il talento espressivo e l'inimitabile creatività del polistrumentista e cantante Antonimo Bartoccetti (leader anche di gruppi come Jacula, Devil triangle, Dietro Noi Deserto e Invisible Force), coadiuvato dalla sublime voce e dalle tastiere della compagna Doris Norton, è alla base di un album  che può essere descritto come una sorta di sintesi delle migliori peculiarità che il progressive possa oggi offrire; a cominciare da un sound che colpisce per la sua complessità ma allo stesso tempo armonioso nella sua freschezza e di fascino penetrante.

Gli ingredienti di Per Viam sono molteplici: atmosfere rarefatte, tastiere dai suoni oscuri, voci provenienti da luoghi remoti, magia e irrazionalità, momenti di stampo medioevale o dal sapore rinascimentale. Suddiviso in sette capitoli di suggestiva magnificenza, tra i brani di Per Viam spiccano “Woman of the King”, esempio lampante di come Bartoccetti riesca a convogliare la propria creatività in preziose gemme di puro dark progressive, raccontando, con notevole effetto emotivo, l’amore come sacrificio; “Spectra”, orientata sugli aspetti più sperimentali, innestati in momenti gotici e progressivi, contrapponendo un lato oscuro di funebri tastiere e sinistri rumori all’apporto creativo della chitarra elettrica. O la drammatica e dinamica “Angels & Demons”, nei suoi giochi di contrasti tra il lavoro di pianoforte e organo e i ‘diabolici’ interventi vocali, solcati dai riffing di chitarra.

L'album è arricchito da uno splendido artwork adornato da immagini suggestive e che si caratterizza per la sua cura nei minimi particolari. Insomma un disco decisamente anticonvenzionale e di incredibile potenza evocativa per guardare dentro sé stessi alla ricerca delle mistiche ragioni dell’esistenza umana. Ennesima conferma in casa Black Widow.










Rock Underground
www.rockunderground-mag.com
October 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)




Antonius Rex é algo de uma instituição do rock italiano, e com ele as questões Per Viam seu terceiro álbum de estúdio desde seu retorno de uma longa pausa de 25 anos como artista solo em 2005. É um caso misto embora. Rex não grava composições como tal, seus esforços são melhor descritas como explorações de humor. O órgão é um instrumento de destaque, as guitarras, sintetizadores e teclados carne para fora o que tema a ser explorado. Distorted palavras ditas por Rex são adicionados em várias ocasiões, assim como levar feminino ou backing vocals - este último muitas vezes com um efeito de coro. Amostras adicionar até o último elemento - misterioso sons torcida mais frequentemente do que não. Seus esforços são melhores quando grandes doses de enxofre e da dramaturgia são utilizados. Abertura colagem sonora evoluindo para humor pedaço Micro Demônios e as repetições hipnóticas de ambient electro-tinged esforço metal Anjos e Demônios são bons exemplos, eo teatro de atordoamento sinfônica como recursos adicionais na faixa-título showcase suas habilidades no seu melhor. As canções remanescentes e colagens sonoras são assim-assim assuntos, mas deve agradar seus fãs. Eu vou dar crédito Rex para sua capacidade de fazer grooves hipnóticos e estados de espírito, porém, mesmo suas criações menos afortunados conter suficiente destes para justificar uma escuta agora e depois - o sinal de um experiente criador de música. Um esforço desigual, com apenas cerca de bastante material interessante para justificar o check-out. Especialmente para aqueles fascinados pela magia negra e ocultismo, presumivelmente.
PR – 10










L'isola che non c'era
www.lisolachenoncera.it
October 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"

by Andrea Romeo




(Black Widow, 2009)
Durata: 55:19
Brani migliori: Per viam, Spectra, Angels & Demons





Atmosfere soffocate, ambienti opprimenti, un diffuso senso di dolore, oscurità e sofferenza; Antonio Bartoccetti, da decenni eminenza grigia della musica “oscura” made in Italy realizza un’opera che, in linea con l’approccio da sempre avuto verso l’occulto, si avvale di un equilibrato mix tra suoni vintage e suoni decisamente più attuali; il risultato è, contrariamente a quanto si possa pensare, non l’inevitabile colpo di coda di uno stagionato precursore del genere che deve tenere botta ai giovani artisti che, specie nel nord Europa, hanno sviluppato questi suoni, ma un album che riesce ancora ad affascinare per l’andamento decadente e la modernità delle dinamiche, del tutto distaccate dall’aggressività sonora degli epigoni “gotici”.
Per Viam non è dunque un lavoro “metal”, da nessun punto di vista, ma ha molti punti di contatto con certa musica sinfonica, a tratti ha un che di wagneriano; come ipotizzabile le tastiere sono il fulcro attorno al quale ruota la narrazione musicale, ne sono cornice e buona parte del quadro, lasciando agli altri strumenti il compito di richiamare, anche violentemente, l’attenzione in occasione di ogni cambio di atmosfera.
Voci filtrate, chitarre secche ed improvvise, ritmiche discontinue, un ascolto non esattamente facile, un lavoro che va approcciato sicuramente con un minimo di conoscenza dalla materia, e soprattutto con un orecchio “allenato” a questa cupa tenebra sonora.
Anche i testi, brevi e sussurrati, sono estremamente violenti nei termini e nell’espressione, rimandando ai sacrifici, ai conflitti, patrimonio delle saghe nordiche che, peraltro, non sono mai esplicitamente richiamate; interessante è infatti notare come l’universo che appare tra le nebbie di questi brani, sia una creazione autonoma, dai contorni sfumati, dalle immagini sfuocate, eppure estremamente “visibile”, o per lo meno immaginabile.
Un’esperienza decisamente singolare, dal fascino sinistro, che non può non catturare, almeno emotivamente, l’ascoltatore anche meno avvezzo a queste tematiche.











INFORMAZIONE METAL
informazionemetal.blogspot.com
October 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"



by Salvatore Mazzarella


ANTONIUS REX - Arte, Musica e Talento
Intervista ad Antonio Bartoccetti, chitarrista degli Antonius Rex

1) Da qualche anno ormai la tua vena compositiva è senza dubbio ritornata florida (sul sito www.antoniusrex.com sono già schedulati i prossimi lavori di Jacula ed Antonius Rex stesso). Al di là del fatto che hai trovato in Black Widow un parner ideale per le tue pubblicazioni, cosa ti spinge a comporre così tanto in questi ultimi anni ?

Il nostro intento artistico è sempre stato improntato a elaborare e concettualizzare una serie di opere, che dovevano assumere un carattere numerico ben preciso, con un messaggio esoterico e magico definito, da trasmettere a tutti coloro che ci avrebbero fedelmente seguito nel corso del nostro percorso. E' un lungo cammino musicale-iniziatico che ha preso forma inizialmente con il progetto Jacula, in seguito temporaneamente congelato dopo aver rilasciato due opere ancora oggi considerate avanti nel tempo, precorritrici di certe direzioni che negli anni successivi sono state metabolizzate da formazioni di culto nell'area dark, per dare vita al gruppo che era diretta conseguenza della prima esperienza, gli Antonius Rex appunto. Abbiamo sempre composto parecchio materiale, anche se all'epoca le realizzazioni discografiche che hanno visto la luce sul mercato sono state sporadiche: nell'imminente ristampa di Zora per il 32° anniversario della sua pubblicazione, troverete inserito un brano inedito, Monastery, risalente a quel periodo. Specificavo in precedenza che il nostro cammino artistico doveva compiersi attraverso la reale realizzazione di un numero ben preciso di opere e col passare degli anni anche grazie all'attiva collaborazione instaurata con Black Widow abbiamo potuto regalare ai nostri fans con logica consequenziale, tutto ciò che noi avevamo predisposto in questo disegno esoterico. Ma non c'è più soltanto l'esigenza di lanciare un proprio messaggio grazie ad una nutrita gamma di dischi ormai concepiti a suo tempo: oggi sentiamo davvero l'esigenza di dover scandagliare ancora gli anfratti e i recessi più reconditi dell'animo umano, di penetrarli con la nostra ricerca spirituale, di enfatizzare certi valori etici e di gettare nel fango i materialismi che strangolano i meccanismi vitali della società odierna. Da questi propositi nasce il nostro compito di pubblicare ancora dischi e di far percepire la nostra inquisizione. Per il 2010 sono pronte opere sconvolgenti sia per quanto riguarda la creatura occulta per eccellenza alias Jacula (album "Pre Viam" = "Vampire"), sia dagli Antonius Rex.

2) Non hai mai pubblicato lavori uno uguale all’altro ed in Per Viam è molto evidente la tua necessità di essere più fisico e diretto musicalmente e concettualmente. Forse è un lavoro figlio dei tempi cupi (crisi, guerre, problemi ecologici) che stiamo attraversando?

Hai assolutamente ragione, il nostro obiettivo primario è stato sempre quello di diversificare ogni lavoro da quello che lo aveva preceduto, e questo aspetto è significativo secondo noi perchè evidenzia la nostra attitudine e il nostro cammino particolare, risolto a non doversi ripetere mai. Mentre Switch on Dark era un album più legato a tematiche e atmosfere gotiche e metafisiche se vuoi, l'ultima opera Per Viam oppone un cambiamento stilistico abbastanza evidente, e come hai specificato nella tua domanda, possiede essenzialmente tratti più epidermici e incisivi. Volevo creare un disco del genere sul piano squisitamente musicale, e anche i testi che accompagnano alcuni brani sono indirizzati ad una forma simile, viste le condizioni veramente agonizzanti in cui il mondo odierno si muove e soffoca nei tentacoli di una crisi fortissima, non solo economica, ma soprattutto mistico-spirituale.

3)
Antonius Rex Prophecy grazie alle suggestive atmosfere create in fase di arrangiamento ed al tuo ipnotico parlato non lascia alcun dubbio sui suoi forti contenuti. Ce ne puoi parlare? Perchè proprio in questo lavoro hai deciso di render nota quella che era una profezia fatta 61 anni fa da Charles Tiring?

Il recitato è stato da sempre un elemento caratterizzante e tipicizzante del nostro modo di comporre e proporre musica: lo troviamo altamente affascinante e suggestivo, ideale per comunicare ai seguaci che ci vogliono ascoltare con assoluta attenzione, concetti di estrema importanza. La profezia che chiude Per Viam è stata scritta proprio dallo scomparso Charles Tiring oltre 60 anni fa, e coloro che avranno modo di ascoltarne i contenuti, capiranno immediatamente quanto profetica appaia a tanto tempo di distanza. Ho deciso di inserire il testo e musicarlo nel nostro ultimo album proprio perchè mi sembrava attinente all'attualità e si collega direttamente alla profezia Maya sull'ipotetica fine del mondo nel 2012 di cui si comincerà a parlare pesantemente fra poco.

4)
Ci parli della spiritualità di Antonio Bartoccetti, come riesci dopo tanti anni ad alimentarla, a mantenere sempre accesa la fiamma ?

Lo spirito è agli antipodi della materia, la Forma l'opposto della Sostanza, così come i rapporti del Tutto....... i rapporti fra il bene e il male. La spiritualità è in progressiva estinzione... nel mio caso è una sorta di eredità genetica che incremento con il monachesimo, con lo spiritismo ma anche osservando i "commentatori mediatici" che generano pena e riso: osservando la demenza imperante specialmente in TV si può incrementare la spiritualità: osserviamo i conduttori impossibilitati ad essere se stessi, i politici e la loro temporale illusione, valutiamo i telegiornali programmati, valutiamo i reality per le prostitute.... c'è solo materialismo, consumismo e desiderio di successo terreno.... questo fa ridere ed incrementa la distanza fra spiritualismo e materialismo. Ma osserviamo anche la cecità dei preti pedofili condannati dai demoni ad essere divoratori di feci e la violenza dei signori della guerra.... la sorte dei comune mortali è che essi dimenticano la loro origine spirituale. Mantenere infine accesa la fiamma? Osservando i suicidi in Giappone e in Francia!

5)
Ci puoi descrivere il processo di composizione associato al concetto di ‘microsceneggiature’, registrazione ed arrangiamento del disco? Come avete diviso il lavoro tu e Doris Norton? E tuo figlio Rexanthony, ci parli anche della sua collaborazione?

Si tratta in pratica di creare prima ancora delle composizioni musicali, un insieme di situazioni, argomenti e immagini ideali che possano concatenarsi in una sceneggiatura di più ampio respiro che comunque abbia uno sviluppo logico e consequenziale. Una volta messa a punto la cosiddetta microsceneggiatura, pensiamo a quali siano le atmosfere sonore che più si possano accostare a determinati concetti e idee che si vogliono manifestare, per cui si crea una traccia di base che progressivamente prenderà la forma finale e definitiva attraverso le fasi di tipica composizione musicale. Quando riteniamo che il brano sia completo in ogni sua minima e singola parte, allora procediamo con la registrazione nel nostro studio, utilizzando la teconologia che abbiamo a disposizione...... 192 Khz di frequenza, molti plug-ins e master a 24 bit su piattaforma Mac. Diciamo che quando composizioni e incisione sono ultimate, Doris Norton da sola, arrangia e mixa ogni singola traccia fino a giungere al master finale che invia al laboratorio del glassmaster. Mio figlio Anthony è parzialmente interessato al prog e qualche volta comunque inserisce parti di tastiere, come ha fatto per l'improvvisazione che chiude "Antonius Rex Prophecy". Oggi è ancora più attratto dalla musica elettronica.... domani si vedrà.

6)
Tu ti ritieni più un compositore anziché un chitarrista, però non possiamo negare che sei dannatamente forte ed hai molto da trasmettere anche come caposcuola dello strumento. A mio avviso sembra tu lo metta in secondo piano. Cosa ne pensi?

Mi ritengo un compositore che suona la chitarra: questo binomio comunque dura da sempre. Ricevo commenti dagli oltre 20.000 fans, sia sul modo di comporre che sul modo di suonare la chitarra... ciò fa in ogni caso piacere. Comunque prima di tutto sono uno che scrive, che passa intere notti a farlo perchè ha bisogno di farlo.... è quasi una mania. Ho sempre un registratore con me, un microfono e una chitarra nel baule della macchina... compongo di notte. Da circa 10 anni non ascolto più nessun disco eccezion fatta, recentemente, per i classici francesi e per Dream Theater, che comunque sono troppo tecnici e poco creativi. Agli inizi ascoltavo Tony Iommi, Jimmy Page e successivamente John McLaughlin. Non mi sono mai piaciuti, assolutamente, nè Jimmy Hendrix nè Santana che non ha mai saputo suonare. In Italia ammiravo Paolo Tofani e Francone Mussida. Io uso la chitarra a modo mio... fisicamente lavoro con le 4 dita nei solismi e raramente con 3... questo contribuisce a personalizzare la mia improvvisazione. Penso che da "Magic Ritual" in avanti, il mio stile sia proprio diventato il Mio... mentre fino a "Praeternatural" ero un chitarrista come molti, comunque sempre più dedito ai solismi che alle ritmiche. Come vedi non metto fuori piano la chitarra ma l'obiettivo assoluto è comporre, è vivere ogni brano come un'esperienza reale, è.... tornare sul luogo del delitto a ritrovare strane presenze e forse anche ad "ucciderle" (simbolicamente). Streghe, veggenti e sacerdotesse dagli sguardi ultra terreni sono le mie vittime virtuali..

7)
Sempre rimanendo in ambito chitarristico hai sempre avuto una predilezione per le Gibson ? Quali sono le peculiarità di queste chitarre che le rendono tue compagne inseparabili?

Gibson guitars: ho il merito di averle tenute tutte a partire dalla primissima SG Standard con cui ho fatto il primo assolo in "In Cauda Semper Stat Venenum". Lavoro primariamente con SG e con Les Paul e in questo ultimo caso ho realizzato "Per Viam" con una Les Paul Classic Antique ed una SG Standard 3 single-coil limited. In questo momento sto lavorando con una Les Paul Custom che è molto sensibile e di base ha un suono ancora più underground. In studio adotto due procedimenti: il primo classico e quindi microfono davanti a un vecchio Vox (AC30 a valvole)... il secondo direttamente nell'hardisk tramite plug-ins. Uso anche Fender naturalmente ma non per incidere dischi... sono troppo "chiare".

8)
Sei sempre stato attento anche all’utilizzo dell’elettronica e dei computer, non solo in fase di arrangiamento e registrazione ma anche per produrre nuovi suoni con le chitarre stesse. Esempio lampante è lo splendido assolo che chiude Antonius Rex Prophecy ed il disco stesso. Ce ne puoi parlare?

La parte finale di Antonius Rex Prophecy è stata fatta con chitarra elettrica inserita in una serie di plug-ins la quale è andata in sincronismo con un sintetizzatore suonato da Anthony. Penso sia un bel risultato, premettendo sempre che comunque alla base di tutto c'è la creatività dell'improvvisazione e non il timbro.

9)
A proposito di questo sarebbe interessante la pubblicazione di un dvd dove descrivi un po’ il tuo ‘mondo musicale’. Sembra ci sia qualcosa in cantiere vero?

Fra i video che ho fatto inserire online c'è Ipse Dixit (circa una decina di minuti) dove sono impegnato a spiegare profondamente i concetti e a descrivere ogni singolo brano che compare in Per Viam. Non è escluso che nel prossimo futuro si possa cominciare a ingrandire un progetto del genere. Ho parecchie idee che mi girano per la testa per cui sono auspicabili tempo e spazio necessarii per poter dare vita a dei progetti forse un pò insoliti ma estremamente affascinanti. Un disegno reale sarà: DVD, libro (sia di prose che di liriche) allegati ai nuovi CD. Quando uscirà il nuovo Jacula (previsione Gennaio 2010) "Pre Viam" (= Vampire) dovrà uscire come trilogia: un cofanetto con i 3 album + video-shock.

10)
Abbiamo appreso dell’improvviso abbandono del progetto da parte di Doris Norton con l’immediata conseguenza che la pianificazione di alcune date live è stata brutalmente interrotta. Ci sono novità su questo fronte ? Ed alla luce di questi fatti quali saranno le prossime mosse di Antonius Rex e Jacula?

Dovevamo fare un tour negli Stati Uniti e dovevamo fare un mega-concerto a Genova per Dicembre 2009... ma lei ha detto NO e l'acqua del ruscello non torna indietro. Sicuramente sentirò la mancanza delle sue tastiere e del suo magico tocco.... ma questo era scritto nel libro del Fato.

11)
Nel ringraziarti per la tua disponibilità ma soprattutto per quello che ci doni come artista ti lasciamo chiudere quest’intervista!!!

Ti regalo i primi versi dell'Antonius Rex Prophecy, che presto diventerà anche un video: "Chiederete nostalgia al tempo voi che tratterrete i respiri per non sprecare l'aria. Guarderete gli strati d'ossa spinti nel baratro dove vibra ancora l'ultimo tasto dell'antico organo rubato alla chiesa crollata. Grida roche da gole arse, bruciate e ancora asservite al padre dei miracoli che non ascolta. Non riuscirete a rileggere il sacro libro dei profeti... sarete naufraghi agonizzanti in acquitrinii eterni. E così nel tempo già sigillato del secolo XXI sarà comandato al sole di piangere. E le lacrime del sole cadranno sulla terra. E la terra diventerà come una graticola sul fuoco. L'acqua dei mari si trasformerà allora in vapori. E i vapori avvolgeranno la terra. E la terra sarà come una stanza oscura senza finestre..............


 






NEGATIVE
www.negative.it
October 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)




Questo capitolo della saga artistica di Antonio Bartoccetti, che vede la compagna Doris Norton alle tastiere e la partecipazione di Rexanthony ai synths, accompagna l'ascoltatore in una dimensione sovrannaturale dai tratti orrorifici e "fantastici". Un lavoro altamente visionario e liturgico, che sembra provenire da un'altra galassia lirico-musicale. Antonius Rex viene da lontano, dalle tenebre buie e misteriose di un dark rock esoterico anni '70, ma Il 'Magister' questa volta guarda lontano, scruta l'avvenire, e la sua visione sonora del 2009 è totalmente proiettata verso il futuro!











INFORMAZIONE METAL
informazionemetal.blogspot.com
Ottobre 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)
VOTO: 10 / 10



by Salvatore Mazzarella


Antonio Bartoccetti (Antonius Rex) è sicuramente una delle figure più carismatiche e forse il personaggio più di culto della scena progressive italiana degli anni ’70.
Dopo I Dietro Di Noi Il Deserto e dopo i più seminali Jacula nasce quindi nel 1974 il progetto Antonius Rex, ancora una volta affianco alla compagna Doris Norton, producendo sempre opere dal contenuto musicale e concettuale molto forti, che nel corso degli anni sono diventate ambite prede, nelle loro versioni originali in vinile, dei collezionisti in tutto il mondo, raggiungendo cifre da capogiro.
Un lunghissimo silenzio discografico durato più di vent’anni ed interrotto solo da una serie di ristampe in cd dei precedenti lavori, non ha fatto altro che accrescere l’alone di mistero attorno al personaggio, sino a quando gli amici della Black Widow (autentici mecenati) son riusciti a fornire le giuste motivazioni, artistiche sia chiaro, per rimettere in pista il progetto.
Dopo il precedente e più etereo Switch On Dark del 2006, quello che abbiamo tra le mani è un album più roccioso, diretto e fisico, sia a livello musicale, grazie ad un robusto e ripetuto riffing di chitarra elettrica che s’incastona perfettamente nel magistrale lavoro di tastiere, sia a livello concettuale, visto che dopo tantissimo tempo ricompare l’ipnotico parlato di Bartoccetti.
Sinceramente, descrivere il caleidoscopio di sensazioni ed emozioni che questo disco produce non è una cosa facile…
Certo è che la musica di Antonius Rex non fa parte di questo mondo e quindi già prima dell’ascolto materiale dei suoni che usciranno dalle casse dello stereo (rigorosamente circondati dal buio e dal silenzio esterno) è necessario predisporsi all’ascolto col proprio spirito. Perché si possono condividere o no le idee ed i concetti ivi contenuti, ed espliciti oggi più che mai, ma quello che Antonio Bartocetti vuole è indurre colui che ascolta a riflettere.
Ed infatti già lo splendido artwork, opera dell’artista rumeno Dragos Jeanu, ci pone davanti ad una scelta: dove sceglieremo di essere traghettati? Verso una dimora facilmente raggiungibile ma circondata dalle tenebre o scegleremo di seguire il cammino più lungo, e forse più difficile, verso la luce ?
I brani sono tutti suggestivi, ma lasciano sicuramente il segno Woman Of The King, dove l’apice della composizione è raggiunto con un utilizzo magistrale di effetti sonori che accompagnano la declamazione dei versi, Angels & Demons, dove soavi partiture di tastiere si alternano ad urla infernali accompagnate da una chitarra metal più che mai.
Splendido poi il rifacimento in chiave dark-metal di UFDEM (Uomo Fallito Dell’Era Moderna, classico degli Jacula) dove Antonio Bartocetti si scatena letteralmente con la sua chitarra, ora nel riffing, ora in assoli sicuramente complessi, mentre Doris Norton ci incanta con la sua voce fatata, con un avvolgente tappeto di tastiere ed un tagliente assolo di Moog.
Discorso a parte per Antonius Rex Prophecy…in tanti anni di ascolti musicali ho provato una sensazione di disagio e comunque delle forti sensazioni in tre casi: Is There Anybody Out There dei Pink Floyd, Black Mass dei Death SS ed infine ora col brano sopracitato.
Antonius Rex Prophecy ridicolizza sino a rendere una macchietta teatrale qualsiasi gruppo death/black metal (dai Crandle Of Filth ai Mayhem) pur senza voci urlate, batteria a 200 Km orari e chitarre a manetta: semplicemente delle splendide partiture tastieristiche, il magistrale parlato di Bartocetti (‘Sarà comandato al Sole di piangere…’) ed un magistrale assolo di chitarra sinth in chiusura.
Inutile aggiungere altre parole: opera d’arte ‘TOTALE’ !!



 






VERSACRUM
www.versacrum.com
Settembre 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
Antonius Rex: Per viam (CD - Black Widow Records/Masterpiece Distribution, 2009)



by Hadrianus


Rischieremmo di spendere vuote parole, al cospetto di un Artista che ha attraversato indenne quattro decenni di storia della musica italiana, tra periodi di silenzio ed in improvvise risurrezioni. I dischi targati Jacula ed Antonius Rex nei primi anni novanta furono assurti al rango di opere di culto dalla rinascente attenzione che molti, produttori, giornalisti e semplici appassionati, riversarono nei confronti di quella che viene, non senza un senso di compiacente auto-indulgenza, epoca aurea dell’italica arte canora (gli anni settanta, eh si…). Quel periodo che vide la contemporanea emergenza di gruppi che ottennero prestigiosi riconoscimenti e citazioni da grandi d’oltremanica, grazie ai quali poterono poi sopravvivere alle alterne fortune che il mestiere di musicante riserva. E che, conseguentemente, trascinarono nella loro scia una moltitudine di colleghi, più o meno meritevoli. Ma questi sono altri discorsi. Per viam è un lavoro essenzialmente strumentale, a parte scarni inserti recitati dall’Autore (in “Antonius Rex prophecy” decisamente amaro e quanto mai attuale), che non bada ad accattivarsi le simpatie degli adepti alle mode passeggere, rimanendo concettualmente ancorata la sua opera al passato. Si stagliano nell’ombra composizioni meditate, rifuggenti l’ardore espressivo, adagiate piuttosto su cuscini di seta di un sound rimandante al vintage senza esserlo nella sua essenza, e sicuramente espressione sincera, genuina del suo creatore. Non a caso, l’episodio più incisivo resta la riproposizione di “UFDEM” (“Uomo fallito dell’età moderna”) che trovò posto su “Tardo pede in magiam versus” del 1972 (ristampato dalla stessa Black Widow, e precedentemente dalla Mellow Records, andate a riscoprirlo, ne vale la pena, se non altro per il suo valore documentale). Tastiere magniloquenti, atmosfere sconfinanti nella new-age (questa si di maniera), begli organi, anche se decisamente moderni. Mi è piaciuta la chitarra di “Spectra”, molto nervosa e spiccatamente dark (sabbathiana, oserei). Un disco che va considerato come il tentativo (riuscito o meno dipende dai gusti di chi lo ascolta) di Antonius Rex di approcciarsi al presente, senza ricorrere a banali artifizi, rimanendo fedele alla propria indole. Soprattutto, un’uscita perfettamente allineata alla filosofia della etichetta patrocinatrice: la genoana (eh, non è un errore…) Black Widow si è spesa alquanto per donarle come suo costume un giusto involucro, la custodia cartonata ed il booklet rendono “Per viam” vieppiù intrigante, come giusto che sia.


 





CLASSIX
September 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow / Masterpiece)




by Gianni Della Cioppa


L'album piu' terrificante
Dov'e' il confine tra il personaggio e l'uomo ? Non sempre c'e' uno sbarramento tra queste due figure. Antonio Bartoccetti ne e' un esempio, infatti non c'e' dubbio che con Jacula e Antonius Rex sia stato capace di crearsi un alone oscuro e misterioso, intorno alla figura e alla musica. Ma senza qualita' artistiche non ci sarebbe tanto ascendente verso il pubblico, letteralmente rapito da questo cerimoniere. La musica degli Antonius Rex, sorta di dark - metal - prog con ritmiche dannate, e' frutto di qualcosa di antico, dove si colgono segnali occulti e cabalistici ad alimentare le sonorita' drammatiche di "Micro Demons" , "Woman of the King", "Angels & Demons" : canzoni addobbate di cori, risate assurde, voci al contrario, litanie antiche, tastiere agghiaccianti, che non hanno nulla di cinematografico, ma appaiono realmente come evocazioni di un mondo parallelo, permesso a pochi adepti. Una prossima intervista ci aiutera' a svelare parte degli anfratti di questa musica drammatica.






 





Highlands Magazine
n.41
September 2009

by Jean-Pierre Schricke












Stereo Invaders
www.stereoinvaders.com
September 2009

ANTONIUS REX - Per Viam - INTERVIEW

by Thiess




Antonio Bartoccetti fondatore e leader degli Antonius Rex è un poeta della musica e del verbo e tanta emozione provo ad intervistarlo, perché incarna in qualche modo qualcosa da cui sono sempre stato affascinato. Ci rivolgiamo così a questo eclettico personaggio, che tanto ha dato alla musica e tante emozioni ha suscitato in chi sta scrivendo.


- Non nascondo l'emozione ad intervistare un personaggio come Antonius Rex e parto subito con il chiedere se ci puoi dire come è nato “Per Viam” e come mai hai proprio utilizzato tale titolo per quest'album? 

- In verità vi dico... mentalmente doveva autogenerarsi come la necessaria conseguenza a "Switch" ma poi le cose sono mutate così come il sound e gli scenari delle ispirazioni: il monastero di clausura, la sceneggiatura della "Donna Del Re", le visioni della maga F., i micro-demoni, la Lamia posseduta, gli spettri, la profezia apocalittica. "Per Viam" nasce e si materializza come "attraverso il percorso" ma se andiamo più lontano lo ho cogitato quale anagramma di Vampire.... idem per "Pre Viam".... stesso significato dal suo Dna Genetico. Entrambi gli album sanno apparire come due "occulte maschere portatili".  

- La tua musica è pian piano cambiata, quasi con il passare degli anni forse in qualche modo rasserenata. C'è una consequenzialità secondo te tra la tua vita, gli eventi che l'hanno caratterizzata e i dischi che hai proposto?

 

- Tutto cambia ogni infinitesimo di secondo. Notti fa ascoltavamo con un'adepta non infatuata il brano "Gloriae Manus" che apre "Anno Demoni", tipicamente settario-rituale.... poi ascoltavamo "Woman Of The King" (tipicamente post-gothic)....... fatalmente è cambiato tutto meno i fili invisibili del philosophical-concept.... "abbi sete del divino sempre". 

- Puoi dare una definizione ad ogni brano di questo album? Cosa c'è di te in ogni singolo pezzo, cosa differenzia e caratterizza ogni singola traccia di “Per Viam” per il tuo cuore? 

- Vi dò le definizioni premettendo che il termine "cuore" non mi piace... da un senso di fallimentare debolezza... meglio usare "spirito". Comunque sulle composizioni musicali si sa che ormai da anni, ogni brano possiede una micro sceneggiatura filmica. "Micro Demons"... l'immanenza nell'universo di 648 piccoli demoni capaci di operare pro e contro gli umani... di farli volare padroni del mondo o sprofondare nell'abisso e di imporre loro le peggiori azioni. "Per Viam"... è un processo inquisitorio atto a far confessare l'esatto significato che anagrammato è Vampire. "Woman Of The King"... per trasformare l'adorazione "estrema" in "eterna" è necessaria la presenza della nera carrozza della notte. "Spectra"... inseguito dalle risate della Lamia, alias la dea suicida, il comune mortale cattolico, pieno di ipocrisie e falsità, tenta di fuggire... senza speranza. "Angels & Demons"... il bianco e il nero attraverso la messa XI del Kyrie Eleison, osservata da noi. "Ufdem"... composta nel '72 come primo documento contro potere e inquinamento.. e rifatta nel 2009, avrebbe potuto vincere decine di festivals o "comici" Awards, ma mai abbassarsi a tanto. La versione degli Ancient (Ufdem-Morte al Potere) non mi piace. "Antonius Rex Prophecy"... amo la frase di piano, ammiro la mia voce, adoro la svisata finale...... è il messaggio per il 2018: l'apocalisse è alle porte... il mondo è già agli ultimi atti.
 
- Qual'è il messaggio che vuoi dare in questo CD, a cosa tendevi nel comporre nel suo insieme questo concept? 

- "Per Viam" sotto il profilo musicale concretizza la sua comunicazione attraverso le frasi di chitarre... sotto il profilo esoterico si estrinseca nel messaggio apocalittico. 

- A quale disco del tuo passato ti senti più legato e soprattutto per quale motivo? 

- Sicuramente a "Neque Semper Arcum Tendit Rex" perchè penso sia stato uno dei più ispirati ed anche perchè c'erano molte prospettive con la londinese Vertigo.... ma non posso negare anche il legame a "Tardo Pede in Magiam Versus" diventato un riferimento del progressive sia per le soluzioni armonico-musicali che per i contenuti del testo di "Ufdem" già all'epoca contro l'inquinamento. 

- “Neque Semper Arcum Tendit Rex” è un disco tribolato per la presenza della Devil Letter. Ci fu un boicottaggio per l'uscita, ci puoi raccontare brevemente la storia di questo album? Perché fare una lettera così forte, da dove nasce questa idea? 

- Come già detto doveva uscire con la Vertigo: il produttore era Albert Goodman ed era convinto che tutto sarebbe andato fatalmente in porto... eravamo nel '74 e già condannavamo la TV. Ma un dirigente non gradiva né la prima di copertina né i contenuti demoniaci di "Devil Letter".... brano che aveva recitato Albert e di cui, sempre all'epoca, non conoscevamo i contenuti essendo in francese-arcaico... lo realizzammo nel suo studio londinese. 

- Crediamo che ognuno di noi possa vedere un messaggio diverso nella tua musica e nei tuoi testi, chi un insegnamento chi invece un qualcosa di diverso. Cosa ne pensi?
 
- Fin dal principio del nostro percorso artistico, dapprima con gli Jacula e successivamente con gli Antonius Rex, il nostro obiettivo primario è stato quello di offrire ad appassionati adepti del nostro suono, un messaggio esoterico che fosse celato attraverso i solchi di ogni nostra singola opera, in un continuum che partendo dall'esordio di "In Cauda Semper Stat Venenum", crescesse progressivamente cercando di innalzare ad un livello di coscienza sempre maggiore ogni umano la cui sensibilità era sintonizzata sulla ricerca che operavamo sondando le dimensioni più occulte e interiori. Naturalmente non tutti riescono a capire quali messaggi potenziali si nascondano nelle nostre composizioni, ed è altrettanto ovvio che ognuno può intravvedere significati diversi a seconda della propria interpretazione e dello stato d'animo durante l'ascolto. Gli illuminati coglieranno le indicazioni profetiche versate nelle nostre opere, saranno una piccola schiera proprio perché il misticismo esoterico, e lo indica la parola stessa, non è aperto come un ventaglio a tutti i comuni mortali ma custodisce il segreto raffinato della verità solo per coloro che sono più sensibili e comunque predisposti. L'importante è che qualsiasi ascoltatore non rimanga passivo alle visioni generate dagli ascolti, ma sia stimolato a porsi dei quesiti e a dubitare, e di conseguenza con lento ma inesorabile impegno a percepire, a trovare delle spiegazioni, a dare un senso compiuto ai misteri... soprattutto a riflettere.


 


- Nella sua vita hai vissuto alcuni scioglimenti di band, qual'è stato il più doloroso e a quale gruppo ti senti più affezionato? 

- Mi è spiaciuta molto la morte, non poi così inaspettata, del batterista Albert Goodman... praticava lo spiritismo estremo ed era voluto andare troppo oltre.... ne è rimasto sotto. In assoluto prediligo gli Antonius Rex. 

- Se dovessi definire la tua musica nei vari periodi storici musicali che hai vissuto, quali aggettivi useresti? 

- "Neque..." mi soddisfa perchè è autentico, aggressivo, inquisitorio... condanna la TV, la prostituzione, la falsità e la violenza. "Zora" non mi piace anche se è in uscita il reissue con un brano che mi soddisfa dal titolo "Monastery". "Ralefun" l'abbiamo fatto con troppi soldi in tasca e non è tecnicamente valido. "Anno Demoni" è un buon documento di electronic-dark. "Magic Ritual" mi piace per le scene che sa evocare, per i cori e per gli eventi di chitarra. "Switch On Dark" è il primo album che ho fatto proprio come avrei voluto. "Per Viam" ha molte frecce al proprio arco. 

- Le band in cui hai suonato sono vere e proprie band di culto, rivedi in ogni disco che hai fatto un filo conduttore, e se sì quale? 

- Dietro Di Noi Deserto era formata da 4 elementi e riuscì a fare un contratto niente meno che con la Decca... ma avevo composto brani "semplici" del tipo "Dentro Me"... e quindi decisi di rompere il contratto. Con Jacula la situazione è temporaneamente morta quando Charles Tiring è scomparso nel nulla... con gli Antonius Rex c'era la voglia di finire nel 1980 dopo un concerto a Milano al Teatro Argentina... ma poi il fato ci ha fatto scrivere altre pagine fra cui "Magic Ritual", lo splendido "Switch On Dark" e l'attuale "Per Viam"... per la fine del 2010 il nuovo super-album che già gode di quella che io definisco una delle front-cover più geniali.
 
- Vlad Tepes è un vostro ispiratore, in cosa vi sentite legati a lui e alla cultura della Romania? Stessa metafora la ravvisiamo per Londra, in cosa per te questi due luoghi differiscono e perché ti senti attratto da essi? 

- La Romania ha sempre occupato una location speciale nel mio spirito, è una terra estremamente affascinante e suggestiva, specialmente se ripenso alla ricchezza della tradizione popolare e all'estetica, talvolta inquietante, delle foreste oscure, dei piccoli villaggi sperduti, delle montagne così mastodontiche e impenetrabili. Personalmente sono molto legato alla dimensione naturale di quel Paese, che mi riempie durante i viaggi che vi compio saltuariamente: un mondo che sembra non aver alcun saldo legame con la velocità dei ritmi di vita quotidiani a cui siamo abituati, ma che naviga in una sospensione atemporale magica, unica. Sono stato uno dei priviligiati a varcare la soglia del castello di Vlad Tepes, a visitare le stanze proibite della sua dimora e a dormirci: vi ho composto "Fairy Vision". Così come per quell'aria di magia quasi impercettibile che si respira nelle antiche case contadine rumene, anche nel dark-castle del conte Dracula l'autenticità del mistero è rimasta pressochè intatta nonostante il trascorrere del tempo e nonostante un restauro inadeguato del Castello. E' quasi scontato aggiungere che questo personaggio mitico ha anche ispirato uno dei romanzi gotici più importanti e qualitativamente superbi a livello letterario: sono proprio quelle atmosfere così particolari, sinistre, spettrali, cupe che hanno contrassegnato il nostro spirito di ricerca: aspetti che si possono ritrovare anche nella tradizione popolare anglosassone, dove la componente gotica è sempre fortissima. A Londra noi andammo all'inizio degli anni '70, all'epoca in cui la prestigiosa etichetta Vertigo era interessata a pubblicare il nostro primo, profetico album a nome Antonius Rex, "Neque Semper Arcum Tendit Rex". Ma poi non se ne fece nulla a causa dei problemi insorti con i messaggi subliminali ed esoterici che sia il disco che la copertina (che Albert aveva ideato), con la famosa lettera diabolica del demone Asmodeo del 1600, contenevano. Londra è cosmopolita, crocevia di numerose culture da sempre, è stata la metropoli che assieme a New York e pochi altri centri ha ravvivato l'arte e la cultura in ogni sua branchia e sfumatura, dove l'innovazione era un comune denominatore, la sperimentazione un atto naturale...una città che ci ha donato tantissimo artisticamente non può essere messa in secondo piano: ricordo che le migliori tendenze sono pervenute dai locali londinesi... fermo restando che ho sempre pensato che Londra fosse una città drammaticamente infetta, anche a causa del suo essere all'avanguarda del multietnico.


 

- Stai seguendo la musica moderna, c'è qualche artista che ti ha colpito particolarmente? Se invece guardiamo al passato a quale artista ti senti più legato(non per forza mi devi dire un musicista)? 

- Sicuramente Dream Theater perchè sono oggi i migliori nel progressive anche se oggettivamente sono troppo bravi tecnicamente per essere creativi. In passato sicuramente Peter Hammil, i suoi V.D.G.G., Gentle Giant, naturalmente King Crimson, naturalmente il loro leader Robert Fripp e solo agli inizi il primo album dei Black Sabbath che ospita uno dei front-cover più comunicativi del mondo in area esoterica... successivamente il contenuto dei Black Sabbath è sempre stato un banalissimo rock&roll e quindi non mi ha mai più interessato... Tony Iommi è un grande della chitarra però il suo limite è che fa le stesse cose da 40 anni. 

- L'evolversi della società, del pensiero comune, per molti aspetti sta uccidendo le diversità. Questo credi sia il viatico per la nostra lenta morte culturale e forse anche di vita?  

- Quale evoluzione intendi? Forse quella che si dice stia interessando attualmente il nostro mondo e la nostra società? Siamo sicuri che si tratti realmente di un'evoluzione o sia il contrario, l'opposto? Maturo questi forti dubbi nel mio animo, e me ne convinco sempre maggiormente, quando vedo che il mondo sta viaggiando pericolosamente verso il baratro, attento soltanto a inseguire valori stupidi e ipocriti legati alla materialità delle cose, mentre la sfera spirituale, l'intima essenza dell'uomo, viene ormai completamente brutalizzata e relegata come qualcosa di sorpassato se non inutile. La frenetica rincorsa verso il lusso, l'affannosa ricerca del guadagno facile, tappeti luccicanti di oro e sogni intarsiati di gioielli e droghe pesanti, questi sono gli obiettivi che inseguono la maggior parte degli attuali giovani, ma non si accorgono di quanto questi traguardi siano il prodotto della massificazione del potere. Bisognerebbe tornare alla naturalità delle cose: la Natura, la nostra dea che rappresenta da sempre la vita dell'umanità, viene continuamente violentata in maniera selvaggia e brutale... poveri uomini che non capiscono, ridotti al rango degli animali o anche peggio delle bestie. Noi siamo le bestie che stanno rovinando tutto ciò che ci circonda, noi siamo la ragione principale della nostra stessa distruzione, sia culturale che fisica. Non riesco davvero a giustificare la caduta che stiamo subendo progressivamente a livello culturale in questo paese dove ormai valgono molto di più le veline, le miss, le escort (meglio note come puttane), i divi dei reality piuttosto che la profondità della dimensione interiore. La morte culturale probabilmente si può associare con la morte cerebrale, non fisica, ma con le nostre dichiarazioni di guerra alla natura stiamo provocando danni irreversibili che pagheremo, forse con l'estinzione. Il pericolo è incombente, la fine può essere davvero più vicina di quanto si pensi: non è catastrofismo.
 
- Come mai hai fatto la scelta di avere poche date live nella tua carriera? 

- Primariamente sono un compositore e ho sempre voluto e dovuto "scrivere". Penso di non essere un chitarrista o perlomeno di suonare la chitarra solo per i miei brani. La cosa primaria è sempre stata quella di concretizzare in musica delle idee. Nel lontano... non mi ricordo... Emanuele Daniele, nostro discografico molto facoltoso, ci organizzò un tour in tutta Europa facendoci suonare anche in cattedrali, castelli e monasteri. Fu un tour bellissimo che si concluse a Milano al Teatro Argentina... con la scomparsa del batterista. 

- Abbiamo avuto la notizia dell'abbandono di Doris Norton appena dopo la fine degli albums "Per Viam" e "Pre Viam", come mai questa scelta? Siete alla ricerca di qualcuno che la sostituisca? 

- "Per Viam" è l'ultimo album che ospita le sue tastiere. Ha deciso di andarsene perchè non è stata rispettata la sceneggiatura del video "Micro Demons" che avrebbe dovuto dirigere lei ma che poi si è rifiutata di fare. E' sempre stata una persona "più che estrema" e quindi il suo NO è NO. So che ha fatto dei contratti con 4 network TV per nuovi brani inediti ad uso soundtracks. Conto di trovare (non di cercare) chi la possa sostituire ma non è semplice trovare creatività, stile personale, conoscenze elettronico-informatiche, capacità di arrangiare, di editare fino al mixaggio finale del master. Dopo l'album "Praeternatural" ha collaborato con la giapponese Roland, è stata sponsorizzata dalla Apple di Steve Jobs ed ha creato un programma musicale per IBM. 

- Questo cambierà il rapporto con Black Widow? 

- Black Widow è una grande label, non schiava delle major e assolutamente libera. Possiamo fare quello che ci pare in termini di contenuti musicali, grafiche e video... non è cambiato nulla. 

- Progetti futuri....? 

- Da "Per Viam" dobbiamo ancora realizzare 2 video... uno sicuramente "Woman Of The King" (e siamo ancora alla ricerca della protagonista), l'altro "Antonius Rex Prophecy" che sarà una cosa alquanto impegnativa. Quindi è possibile che realizzi un'altra intervista (in video) del tipo "Ipse Dixit"... questa volta però con un paio di giornalisti "profondi" accanto. Dovrebbe essere poi la volta della pubblicazione dell'album "Pre Viam", anche se con la dipartita di Doris Norton dalle 2 band non sono autorizzato a utilizzare tutte le parti di tastiere che lei aveva già fatto per questo album... quindi nuove parti di keyboards... chi le farà? Dulcis in fundo il nuovo album Antonius Rex che ho già scritto ma non inciso e che penso vedrà la luce nell'autunno 2010... come ho già detto la copertina è assolutamente "assoluta", i contenuti... pure! 

- Ti ringraziamo per l'intervista, sperando che la nostra recensione ti abbia soddisfatto. Il messaggio che personalmente ho tratto da “Per Viam” sarà di certo diverso da ogni altro ascoltatore che ascolterà questo splendido lavoro, ma spero in qualche modo anche tu ti ci riveda, anche solo in uno spigolo di uno specchio rotto. Ne sarei fiero e felice, vorrebbe dire che qualcosa ti ha colpito. Spero di poterti incontrare nuovamente in futuro, le strade artistiche e i messaggi ci aiutano a comprendere qual'è il cammino più consono alle nostre esistenze e tu di certo hai navigato in dimensioni che non possono che affascinare. La comunicatività fa parte del tuo Dna e la sensibilità fa parte dello spirito della tua musica. Ti ringraziamo perché l'hai condivisa con noi. Grazie di cuore. 

- Grazie a voi... siete davvero unici e magici.














Rock Impressions
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September 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
Genere: Dark Rock
Support: CD - 2009



by Giancarlo Bolther





Nessuno può negare a Bartoccetti di essere uno dei più autorevoli esponenti del dark rock mondiale, la sua è una carriera molto lunga ed è stata contrassegnata da album diventati dei veri cult per ogni amante di queste sonorità, non solo con titoli come Jacula e Zora, ma anche con i più oscuri Invisible Force, ma non è mia intenzione fare in questa sede una biografia di questo personaggio fuori dagli schemi. Il connubio fra questo autore e la genovese Black Widow non poteva che sfociare in uno degli album più oscuri degli ultimi anni, questo Per Viam è davvero un’opera intrisa di atmosfere tenebrose molto riuscite...

“Micro Demons” è agghiacciante, a parte i suoni che sembrano registrati al contrario (e molto probabilemente lo sono) è proprio il loro insieme che è particolarmente inquietante, si respira un’aria soffocante, le chitarre insieme all’organo sembrano colpi del destino che bussa alla porta dell’ascoltatore, che non ha possibilità di fuga, oppure sembrano i colpi di maglio del martello di Thor, il tutto accompagnato da una solennità innaturale che nel break sfocia in un canto gregoriano straniante. “Per Viam” parte con una cadenza da marcia militare, ricordando un po’ certe cose dei Death in June e dei gruppi di folk apocalittico, anche se il contesto musicale generale è diverso, più rock nel senso classico.”Woman of the King” è come una ballata maledetta, una storia di sangue ambientata in un contesto medieval folk struggente, densa di un romanticismo disperato piuttosto teatrale, arricchito da effetti sonori macabri e conditi da un testo dal sapore fortemente esoterico. Il dark sound spettrale di Bartoccetti si carica di un profondo senso di mistero nelle note cupe di “Spectra”, dove veramente si ha l’impressione di veder materializzarsi in camera delle entità misteriose durante l’ascolto del brano. È tutto un susseguirsi di effetti oscuri, su cui poi entra un riffing chitarristico malsano e ossessivo. Non meno efficace è “Angels & Demons”, anche se è retta da un incedere più scorrevole, ma resta pur sempre uno spaccato di puro goth rock. Molto più classica, in senso rock, è “Ufdem” che ha dei giri di chitarre avolgenti e un cantato femminile straniante, quasi come venisse da un’altra dimensione. Il “pezzo di resistenza” arriva alla fine, una sorta di lunga profezia apocalittica recitata con voce spettrale dallo stesso Antonio su una base onirica, quasi fosse un ambient dark, ma la forza evocativa è tutta nelle parole professate, che creano un’aura terribile, quasi fosse la degna colonna sonora di un film dell’orrore.

Nel cd è contenuto anche il video del brano “Micro Demons”, se avete pensato che il brano sia particolarmente malsano e tenebroso, allora il video potrebbe anche sorprendervi, perché è ancora più dark con la sua simbologia che spazia da immagini sacre a demoni di varia natura e ricorda certe suggestioni alla Jodorosky.
Per Viam, ripeto, è uno dei dischi più dark degli ultimi anni, un primato che sembra difficile poter superare, forse per lo stesso Bartoccetti, che sicuramente ha investito molto nella sua realizzazione, ma quando si raggiungono questi livelli è lecito aspettarsi di tutto.






 








Background
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August 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
(CD 2009, 55.26 min - BWRCD126-2)



by Cor Smeets  (edited by Peter Willemsen)



The tracks:

  1- Micro Demons (5:05)

  2- Per Viam (6:39)

  3- Woman Of The King (8:52)

  4- Spectra (7:56)

  5- Angels & Demons (7:49)

  6- Ufdem (6:28)

  7- Antonius Rex Prophecy (11:14)




I talian duo Antonius Rex was founded by guitarist and philosopher Antonio Bartoccetti and sound engineer Doris Norton. They make progressive rock indeed, but one of a very special kind. The international critics consider Antonius Rex as ‘the most authoritative band of the deeper dark metal sound’. The band released their debut album back in 1974. Per Viam is their eighth album so far.
All tracks have a subtitle to explain the theme of the song. The first track Micro Demons begins with howling sounds reminding me of the typical Italian horror movies made by Dario Argento. After one minute, you hear a short heavy guitar riff accompanied by a church organ. The song ends with a threatening choir of monks just repeating the word demons... This first short song is typical for the rest of the album. The second track Per Viam has even more interesting musical ideas. Many dark soundscapes gave me the illusion to be part of a dark movie. I could imagine a scene in which unknown opponents pursue someone … The song ends with a short guitar solo followed by a synthesizer solo. Woman Of The King begins as a ballad with nice piano playing. In the middle section, you hear Italian voices talking about death and mortality ending with a beautiful combination of progressive and avant-garde rock. Spectra is a collage of several completely different guitar riffs, rolling drums and a laughing girl ending with a guitar solo in heavy metal style. After listening to four dark tracks, I was pleased to hear some differences in the next track. Angels & Demons resembles the music of the German/English band Enigma with a bluesy Eric Clapton -like guitar solo in the middle. Doris Norton sings on U.F.D.E.M., a remake of the original version from 1972, and the first track with Italian versus and choruses. It contains Eddy van Halen -like guitar eruptions and a synthesizer solo as well. The last and the longest track Antonius Rex Prophecy has a much too long spoken text that explains the several styles used in the previous tracks. I badly needed the guitar solo in the end...
If you like experimental film music, this album could be a good choice, but don’t expect prog music with a lot of variation..






 





Music and Life
August 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)
VOTO: 8,5



by fulvlab


Candidata alla migliare posizione nlle mie chart del 2009.
Vi basta?
Lo so, non è per tutti. Uno il mood horror/satanista dei testi. Due il fatto che seppure revisionato e moderno con elettronica e orchestra è pur sempre progressive. Tre c'è molto recitato.
Io non ho grossi tabu per cui ho goduto l'ascolto protratto in autoradio per alcuni giorni (ed è un record).
Poi c'è anche un pizzico di pinkfloydianetà che non guasta e comunque il Bartoccetti sulla scena da oltre
40 anni sulla sei corde la sa lunga. .






 





RockHard

July-August 2009


ANTONIUS REX - "Per Viam"


by Luciano Gaglio


ANTONIUS REX: - Aspettando l'arrivo dell'ultimo Pietro

" Ilnostro è un processo iniziatico di ricerca attraverso la via esoterica e occulta, che ci contraddistingue sin dal periodo iniziale. Abbiamo voluto incentrare la nostra illuminazione artistica convogliando in una forma musicale, che ritengo unica nella sua originalità, un messaggio di tipo positivo, stimolando l'ascoltatore a trovare un giusto equilibrio interiore, a dare importanza assoluta all'essenza spirituale e sfavorire nel contempo quei processi materialistici e consumistici che portano l'uomo alla disgregazione di se stesso" (Antonio Bartoccetti).



Cominciamo con l’inquadrare “Per Viam” partendo dalla bellissima copertina, che subito ci pone di fronte ad una scelta: chiedere al Caronte sulla barca di traghettarci verso la dimora oscura, vicina e facilmente raggiungibile, oppure verso la reggia luminosa, che però sorge su un promontorio probabilmente difficile da scalare. Quale significato sottende una cover del genere, nelle vostre intenzioni?i

Sono pochi i giornalisti che godono della nostra stima…. uno di questi siete voi. Avete perfettamente percepito il messaggio del frontcover…. La dimora oscura è stata ubicata in un luogo più raggiungibile poichè gli umani tendono primariamente alle epidermicità temporali, alle vittime per una notte, alla messa non bianca del venerdì, alle macchie di sangue che il giorno dopo andranno ripulite, al fatuo fuoco di paglia chiamato “tutto subito”. La reggia luminosa, più difficoltosa da scalare è solo per pochi… vi abitano il sogno, il silenzio, il crimine della psiche, l’adorazione, la morte e i segreti degli dei.

E’ corretto dire che la copertina di “Per Viam” ponga un problema morale nella scelta tra Bene e Male? E secondo Antonius Rex, esistono il Bene e il Male così come l’uomo è solito intenderli ?

La vita si districa tra il bianco e il nero, tra il bene e il male ...... in mezzo ci sono i normali alias deboli falliti. L'immagine di copertina di Per Viam, che definisco ermeticamente eloquente e che è stata creata da un nostro collaboratore rumeno, indica un traghettamento verso due potenziali dimore, che possono diventare un luogo praeternaturale oppure diabolicamente e solo temporaneamente affascinante .......... dipende solamente dalla scelta personale di ognuno. Immergendosi profondamente nell'ascolto del disco e percorrendo le acque apparentemente calme del lago, proverà sensazioni ed emozioni che lo spingeranno verso l'una o l'altra direzione. E' un percorso spirituale positivamente anomalo, che porterà, alla fine, in una dimensione ben precisa a seconda dell'acquisizione dell'adepto di un certo livello di impegno mistico e teologico, fermo restando che all'atto del passaggio da questa all'altra vita e' solo la nostra coscienza a giudicare noi stessi.




Raccontateci della genesi del nuovo album. Nella scorsa intervista ci spiegaste che le tracce di “Switch On Dark” nascevano da micro-sceneggiature. Avete seguito lo stesso processo per “Per Viam”? E come funziona, esattamente?-

Il nuovo album e’ stato generato in 14 mesi …. Si e’ partiti dalle cosi’ dette microsceneggiature per ogni ipotetica traccia, quindi si e’ composta la parte musicale e quando era necessario, il testo. Hanno seguito le incisioni di ogni singolo brano alla fine delle quali tutto il materiale grezzo e’ stato lasciato nelle mani di Doris Norton per arrangiamenti, costruzioni timbriche e mixaggi. Voglio parlare in questa sede della microsceneggiatura del brano “Woman of the King” dotato di un testo che inizialmente non sara’ condiviso dai piu’ . Ecco una parte della microsceneggiatura "......... malgrado l'oggettiva presenza delle forze invisibili e del terrore nel percorrere per interminabili minuti il terrificante sentiero di montagna che conduce alla sua dimora, gli era penetrato nella zona più oscura della mente il ricordo della morbosa e occulta bellezza di quella strana e terribile ragazza magica dagli occhi grandi che più volte gli aveva chiesto, quale donna del Re, di essere uccisa e che amava ripetergli all'infinito la frase ............ ‘Sonovostra’ ".
Ogni micro sceneggiatura e quindi ogni brano nasce naturalmente da una storia esoterica reale vissuta da me o da alcuni adepti.


A volte è molto difficile, data la natura della vostra musica, riuscire a capire quanto in esso sia frutto dell’illuminazione artistica che da sempre vi contraddistingue e vi guida come fosse un istinto ultraterreno, e quanto sia invece frutto di un attento lavoro di costruzione compiuto in studio. Per voi è più facile distinguere le due parti del processo compositivo? E quale prevale, o lasciate che prevalga ?-

ll nostro è un processo iniziatico di ricerca attraverso la via esoterica e occulta, che ci contraddistingue sin dal periodo iniziale. Abbiamo voluto incentrare la nostra illuminazione artistica convogliando in una forma musicale, che ritengo unica nella sua originalità, un messaggio di tipo positivo, stimolando l'ascoltatore a trovare un giusto equilibrio interiore, a dare importanza assoluta all'essenza spirituale e sfavorire nel contempo quei processi materialistici e consumistici che portano l'uomo alla disgregazione di se stesso. Le nostre idee che si sviluppano con il contributo non artificioso di rivelazioni medianiche (come ad esempio per l'ultimo lavoro Per Viam nel quale sono stato seguito da Monika Tasnad e da una eccellente spiritista in grado di evocare presenze ultraterrene, Francesca B.), convergono in seguito nell'elaborzione definitiva che avviene nel nostro studio, ma devo ammettere che sono due momenti ben distinti ma coniugati simbioticamente tra loro. Nessuno prevale sull'altro: l'uno è la conseguenza dell'altro, per dare forma compiuta e indissolubile al nostro linguaggio musicale.

In sede di recensione abbiamo scritto che la differenza sostanziale col precedente “Switch On Dark” sta nel fatto che “Per Viam” è più concreto e meno metafisico. Un’impressione corroborata dall’uso copioso di una chitarra elettrica dai suoni molto “terreni”. Siete d’accordo ?



In “Per Viam” è inoltre evidente una maggiore partecipazione vocale, laddove in “Swith On Dark” le parole non avevano bisogno di essere pronunciate e sembravano prendere forma nella mente dell’ascoltatore con lettere di fuoco, come una sorta d’illuminazione. Qui invece sembrate avere nuovamente bisogno di esprimervi in modo netto e inequivocabile, quasi a volere prendere posizione. Perché ?

Esistono delle sostanziuali differenze tematiche e concettuali tra Switch on Dark e Per Viam, è una legge fatale che intenzionalmente diversifica ogni nostro lavoro. Il primo ha rappresentato l'anima più trascendentale e metafisica degli Antonius Rex, perciò le parole assumevano quasi un significato secondario, sfuggente, mentre la seconda è un'opera tendenzialmente più terrena, dall'impatto più immediato, dalle sonorità e dalle dinamiche più incisive, se si vuole anche più diabolica. Siccome non amiamo ripeterci, abbiamo voluto fornire un'interpretazione personale assolutamente differente per continuare a diffondere il nostro messaggio mistico. Abbiamo dovuto stavolta dare risalto a due liriche, specialmente con il pezzo finale Antonius Rex Prophecy, che possiede un testo apocalittico frutto di un'antica profezia di Charles Tiring, nel quale sveliamo l'imminente fine del mondo e l'arrivo dell'ultimo Pietro.

Che importanza date alla parola, che nasce come una convenzione dell’uomo? Ed esistono, secondo voi, parole così potenti da non dovere essere mai pronunciate o che aprirebbero all’uomo conoscenze proibite ?-

La parola è il mezzo principale della comunicazione, sia verbale che scritta. Ha un grossissimo potere evocativo, può lanciare messaggi forti e duraturi, può essere velenosa oppure dolce, può servare segreti nacosti o semplicemente avere un valore descrittivo. Esistono certamente parole o frasi formate da più parole che sarebbe alquanto pericoloso pronunciare, specialmente se non si è in possesso di determinate conoscenze esoteriche e occulte, formule antiche che celano messaggi talvolta proibiti per le masse soffocate dal susseguirsi frenetico della quotidianità .......... parole che possono aprire varchi segreti, conoscenze insperate e avvolte nell'oscurità. Ma bisogna prestare attenzione perchè l'esoterismo, come indica la natura del termine stesso, deve essere accessibile solo agli umani dallo spirito illuminato.

Siamo molto incuriositi dal concetto dei “micro demoni”. Cosa sono, e in che modo interagiscono con l’uomo ?

I micro demoni sono entità soprannaturali che circolano nel mondo e lo infestano in una dimensione parallela e molto vicina alla nostra. I micro demoni sono 648 in tutto oltre all'Angelo decaduto, demone assoluto, e possono agire sulla vulnerabilità dell'uomo a seconda dello stato d'animo di ogni persona. Se vivete in uno stato d'animo di adorazione il micro demone si tiene alla larga da voi, se invece vivete in uno stato confusionale o comunque di tensione estrema o di odio, il micro demone può insidiare la vostra mente, contagiarvi e rendervi vittime del suo sinistro potere fino a condurvi all'estremo del suicidio ....... meglio possedere un paio di micro demoni adepti e succubi.

Nell’ottica di un album più concreto e portato alla comunicazione rispetto al passato più recente, troviamo giusta l’idea di riproporre “UFDEM”, forse l’unica vera “canzone” in senso stretto che abbiate mai concepito. Ed è incredibile sentire che 39 anni non ha perso un’oncia della sua potenza espressiva. Vi ricordate di come nacque?-

UFDEM è l'abbreviazione di Uomo Fallito Dell’Era Moderna, brano che in origine appariva su Tardo Pede in Magiam Versus degli Jacula del 1972, ed è stata riproposta in una nuova versione totalmente differente da quella originale, con un buon arrangiamento di tastiere, una solida ritmica e una soloist che emana riffs magnetici. La considero una composizione eccellente dal punto di vista creativo, impreziosita dalla musicalita' armonica di Doris Norton. Secondo me col nuovo arrangiamento proposto in Per Viam, ha acquisito una forza lirica notevole e una maggiore magia espressiva. E' un brano ancora attuale per il suo testo (Questo uomo moderno che nega fallito il mistero e l'eterno) che nacque per rappresentare un progetto d'insieme, all'interno del secondo album a nome Jacula (Tardo Pede in Magiam Versus), album dall'impronta mistica totale, di cui obiettivamente tutto il mondo si e' occupato definendolo autentico cibo per l'anima per entrare in una dimensione sconosciuta e varcare soglie inesplorate. Penso che il suo valore sia anche attribuibile al fatto che e' stato uno dei primi brani al mondo contro l'inquinamento ..... nacque per combattere anarchicamente il potere autoacquisito dei poveri pazzi al potere.

Il messaggio ecologista lanciato da “UFDEM” è quanto mai attuale, e sembra sottolineare che non esiste equilibrio interiore senza l’equilibrio Uomo/Natura. Più in generale, il viaggio dell’uomo verso la luce non può prescindere dal paesaggio che lo circonda. Voi stessi sembrate trarre forza spirituale ed ispirazione da certi luoghi…-

Tutto ciò che esprimi nella tua domanda corrisponde alla realtà delle cose ......... non esiste equilibrio nel nostro più intimo e recondito anfratto senza che ci sia un sano, equilibrato rapporto tra l'uomo e la natura. Amiamo moltissimo stabilire un contatto diretto con la natura che ci circonda ....... i piccoli viottoli, l'ultima casa di montagna indicata dal libro, le nebbie del lago di notte, gli spiriti vagantinella nebbia, gli animali del bosco, gli sperduti villaggi di poche case arroccate sulle montagne, la tradizione della terra rimasta intatta così com'era secoli orsono ...... tutti elementi naturali che costituiscono una grande fonte di ispirazione .

Nella track-list dell’album, avete posizionato “UFDEM” giusto prima della tremenda “Antonius Rex Prophecy”, come a volere rafforzare il monito di “UFDEM” raccontando ciò che potrebbe succedere se l’uomo continuasse a percorrere la strada sbagliata. Cosa rappresenta questa profezia scritta da Charles Tiring ben 61 anni fa e così vivida da sembrare prossima ad avverarsi? L’uomo è davvero condannato?-

La profezia di Charles Tiring ammonisce tutti noi comuni mortali di un incombente pericolo, così come hanno descritto i Maya nelle loro antiche scritture. L'uomo, da essere non perfetto quale è ed è sempre stato, ha snaturato la sua essenza spirituale, la più vera, quella più vicina alla dimensione divina,adorando solo oro e sesso: ha cercato con mezzi condannabili di piegare la grande madre di tutti noi, la natura, al suo volere e ai suoi ciechi interessi. Ha imboccato un sentiero senza ritorno, e noi denunciamo, anzi profeticamente e magicamente lo abbiamo sottolineato in tempi non sospetti nel lontano 1972, quanto la meschinità umana travalichi i valori reali dell'esistenza e della vita portando alla condanna definitiva. Si avrà una parola fine? Probabilmente e noi annunciamo che qualcosa di tragico e di irripetibile sta per accadere. Sarà davvero la fine di tutto ciò che ci circonda e di noi stessi, l'apocalisse finale, l'oscurita' che avvolge ogni cosa ..... "quando il terzo millennio sara' ricco oltre il 15 + 3"

Sicuramente sapete che il calendario Maya ha fissato la fine di quest’era dell’umanità per il 21 dicembre 2012, e sembra che in molte altre culture tale data indichi un punto di svolta per la nostra esistenza. Vi cosa ne pensate?

La civiltà Maya ha effettivamente profetizzato quello che tu descrivi e aggiungo che questo popolo non ha mai sbagliato una sola profezia. Il mondo sta subendo dei continui, vertiginosi cambiamenti, e nessuno di noi è in grado di fornire una verità assoluta . La sentenza non spetta a noi ... Ci saranno sviluppi tremendi, tragici forse: potremo essere soltanto degli spettatori delle vicende che accadranno, inermi e confusi, e forse sapremo interpretare gia' da oggi certi segnali che ci vengono inviati ........ le divinità ci aiutano in questi tentativi coadiuvate dalle loro figlie, le forze invisibili. Come ho sempre sentenziato con una frase che recita "infinitesimi di secondo disegnano fatalmente l'esistenza dei comuni mortali" è il Fato che decide sulle nostre esistenze ..... noi non siamo e non saremo gli arbitri del nostro destino. In ogni caso e' lecito attendere con un po' di terrore sia il 2012 che il 2018 e non sara' certo come aver atteso l'anno 1000, figlio consapevole della megafollia cattolica medioevale.

Tornando all’artwork del nuovo disco, abbiamo notato che una pagina del booklet raffigura la copertina annunciata di “Pre Viam”, prossimo album di Jacula che porta un titolo che è ovviamente un gioco di specchi e di rimandi anagrammatici con “Per Viam”. Che rapporto c’è tra i due dischi?-

La tua percezione ti portera’ a dedurre che l’attuale “Per Viam” ed il prossimo “Pre Viam” sono identici nel gioco delle parole e nel concept. Avrai sicuramente fatto l’anagramma dei due titoli per giungere alla conclusione che essi portano alla medesima parola. Musicalmente pero’ c’e’ un abisso fra i due e potremmo quasi affermare che Antonius Rex “Per Viam” e’ l’immanenza, mentre Jacula “Pre Viam” e’ l'assoluta trascendenza. "Pre Viam" e' pronto da diverso tempo, copertina inclusa fatta fare in Spagna perche' per molti mesi si e' posto un problema di front cover non voluto dalla 'potenza' e recentemente anche il fatto che Doris Norton voglia togliere tutte le parti di tastiere e piano. La sua uscita era programmata per il primo settembre 09.

A questo punto, potete darci delle anticipazioni su “Pre Viam”? In che cosa Jacula si distinguerà da Antonius Rex, ora che Antonius Rex è tornato facendo propri idee e temi originariamente espressi con Jacula, come nel caso di “UFDEM” e della profezia di Tiring?-

Innanzi tutto nel sound, molto meno acido e graffiante di Antonius Rex. Secondariamente nel ritmo primariamente acustico e comunque soft, terzo nella facolta’ di saper accendere un sogno esoterico unico a quanti ne dimostreranno la predisposizione. Mentre l’idea base di Per Viam e’ la profezia sull’Apocalisse, l’idea primaria di Pre Viam e’ sintetizzabile nella fusione di : susurri, divinita’, corte inquisitoria, crimini, segreti terrificanti, possessione diabolica et in fundo, Crimen Sollecitationis.




Qualche parola su “Zora”, l’album di Antonius Rex che sta per essere ristampato dalla Black Widow. Sappiamo che non lo ami molto…


La label ha sempre apprezzato Zora, lo ritiene un album suggestivo ancora oggi che sono passati oltre 30 anni dalla sua originaria pubblicazione. Da parecchio tempo mi chiedevano se era possibile ristampare un'opera che rimane importante nello scenario italian prog degli anni '70. Personalmente non sono legato a quel disco, anche se col passare degli anni ho riveduto e corretto il mio punto di vista, e oggi, pur non considerandolo il mio vertice espressivo, riconosco che abbia qualche idea. Fu registrato in un periodo particolare, durante il quale nacque mio figlio Anthony, e i nostri pensieri erano per lui. Comunque verrà ristampato sia in Lp che in Cd e conterrà un brano inedito intitolato Monastery (che amo particolarmente) rispettando le grafiche di entrambe le edizioni originali.

Gli amici di Black Widow Records ci hanno anticipato che c’è in programma anche la pubblicazione di un libro firmato Antonio Bartoccetti, probabilmente accompagnato da un nuovo DVD. Potete anticipare per grandi linee cosa conterranno?-

Il libro conterra’ una serie di liriche particolari che potremmo inquadrare nell’ottica di "poesia sepolcrale parabiblica" con una serie di eventi rigorosamente datati in base al periodo compositivo …. ma conterra’ anche quadri prosaici sul mio modus vivendi che ritengo possa essere da esempio positivo per quanti sono ancora alla ricerca di una vera essenza. Il DVD, a parte i clip gia’ conosciuti e quelli totalmente indediti, avrebbe dovuto contenere, oltre a delle mie improvvisazioni con la chitarra e con la voce, anche il live a Genova e una serie di lives in America che BWR label sta organizzando ……. e’ sorto pero’ un megaproblema di recente …… Doris Norton ha abbandonato la band poiche’ non ha condiviso i contenuti del video “Micro Demons” che si e’ rifiutata di dirigere ……. sta pensando a un grande progetto solista ….. il Fato arriva e parla con parole antiche che non potranno mai piu' essere cambiate.







 






Flash magazine
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July 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"
( Black Widow Records)
VOTO: 80



by U.C


PER CHI ASCOLTA: Elettro-gothic music…

Dopo la rinascita avvenuta tre anni or sono ritorna sul mercato l’ infernale creatura di Antonio Bartoccetti e gentil consorte Doris Norton , con un lavoro che se da un lato accentua ancora di più le caratteristiche elettro-gotiche del precendente “Switch In The Dark”,dall’altro pone fin troppo in secondo piano la componente heavy dark della sempre geniale chitarra di mastro Bartoccetti.
Propedeutiche in tal senso sono le iniziali “Micro Demons”e “Per Viam”, dove alla malsana marea montante di spaziali e oscure keyboards, lugubri intro di piano, brevi intrusioni di voci dall’oltretomba e le sepolcrali percussioni di Florian Gorman, si sovrappongono in un sapiente gioco di chiaroscuri i ridondanti interventi della straniante chitarra di Bartoccetti, spesso e volentieri affiancati da solenni arrangiamenti d’organo. Bellissima e struggente “Woman Of The King”, fulgido esempio di dark progressive allo stato puro: il dolcissimo inizio, ancora appannaggio di Doris e i suoi elegiaci tasti d’avorio, dopo aver supportato uno stupendo recitativo sviluppa trame sonore dallo straniante sapore rinascimentale, corroborate nel parte conclusiva da ficcanti riff di chitarra. “Spectra”pur ancora innervata da oscure chitarre - grande il solo del break centrale -sviluppa ancora il lato sperimentale, gotico e progressivo degli Antonius Rex; angelici vocalizzi e strazianti lamenti di donna introducono “Angels & Demons”, fin troppo “mainstream” per i miei gusti, pur rimanendo composizione bellissima e in qualche modo legata al lato oscuro di Pink Floyd e Tangerine Dream. La nuova versione di “UFDEM”, originariamente edita nello stupendo “Tardo Pede in Magiam Versus” del 1972 del gruppo madre Jacula , è senz’altro meno ossianica della versione originale ma ancora maledettamente heavy dark, grazie ai macabri chitarrismi che la sorreggono, sui quali si depositano gli angelici, si fa per dire, vocalizzi dell’efebica Doris Norton.
“Antonius Rex Prophecy” francamente mi dice ben poco, malgrado il bellissimo incipit di piano che la caratterizza e pur apprezzando il pur sempre culturalmente interessante recitativo di Antonio .

MASSIMA ALLERTA: “Woman Of The King” e “UFDEM”.
COLPO DI SONNO: certo non si dorme, ma…





 







DeBaser
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July 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"



by Mementomori


ANTONIUS REX - Per Viam

Anno Demoni 2009: torna l'inossidabile Antonio Bartoccetti, che con questo nuovo album celebra i suoi quarant'anni ufficiali di carriera (ricordiamo che il mitico "In Cauda Semper Stat Venenum" targato Jacula risale al giurassico 1969, anche se, è bene non dimenticarlo, i primi movimenti del Magister nel sottobosco musicale italiano possono collocarsi addirittura intorno al 1966!).
Senza guardare troppo indietro, tuttavia, per comprendere appieno questo "Per Viam" ci basta prendere come riferimento le opere più recenti, ossia quel "Magic Ritual", con cui gli Antonius Rex si affacciarono al terzo millennio, e il formidabile "Switch on Dark", vero album ufficiale dai tempi del capolavoro "Praeternatural", del 1980!
"Per Viam" si muove all'incirca sulle stesse coordinate del suo immediato predecessore, che aveva aggiornato il peculiare dark-progressive targato Antonius Rex agli standard sonori del nuovo millennio.
Coadiuvato immancabilmente dalla compagna Doris Norton (sempre gigantesca nel destreggiarsi fra organo, tastiere, sintetizzatori, orchestrazioni e sound-scapes) e dal figlio Rexanhtony (ai sintetizzatori), Antonio Bartoccetti si avvale anche questa volta del contributo filosofico della medium rumena Monika Tasnad, ed anche questa volta assolda un batterista in carne ed ossa, Florian Gorman, per conferire maggiore corposità alla sua musica: musica che si stabilizza definitivamente su un pacchian-horror-rock metalleggiante, ricordando in molti frangenti le movenze dei Daemonia di Simonetti, altra gloria del prog orrorifico degli anni settanta.
C'è da dire che, rispetto al monumentale "Switch on Dark", "Per Viam" ci suona più fisico, in un certo senso, solido, pragmatico, "materiale". Se "Switch on Dark" era stato il degno erede di un lavoro metafisico, etereo, mistico come "Praeternatural", "Per Viam" ci risulta un qualcosa di più lineare, diretto, decisamente più rock-oriented, pur tuttavia mantenendo gli ingredienti basilari dell'Antonius Rex sound del terzo millennio: robuste chitarre di matrice sabbathiana, tastiere e sintetizzatori dal retrogusto ambientale, un solido background sinfonico, ed un pizzico di elettronica chiamato a soffiare via la polvere di un rock comunque ancorato agli stilemi delle decadi passate. Nota di merito: fra i solchi delle consuete formidabili progressioni strumentali, di riaffaccia il suggestivo recitato di Bartoccetti, che torna dopo quasi trent'anni di latitanza!
Si parte, in verità, con l'anello più debole della catena, quel singolo apripista che porta il nome di "Micro Demons", pezzo assai banale che, pur dopo innumerevoli ascolti, non riesce a convincere pienamente: architettato su un robusto tappeto elettronico e scandito da possenti scudisciate di chitarra dall'impronta pseudo-industriale, il brano si salva in corner per un sublime intermezzo di organo e gorgheggi gregoriani.
Il resto dell'album dimostra un ulteriore sforzo di allineamento ai dettami della contemporaneità, facendo un uso, misurato ma ben presente, di pattern elettronici, sui quali le chitarre, quadrate e ben levigate, passeggiano come treni a velocità sostenute.
La title-track emerge come il brano più articolato del lotto, forte delle orchestrazioni incalzanti della Norton, lanciate in crescendo spaventevoli dove la chitarra profetica del Magister si accoda con ritmiche corpose ed assoli dal gusto sopraffino.  
Sulle stesse coordinate si muovono, più avanti, "Spectra" e "Angels & Demons" (audace rivisitazione di una messa del XI secolo), le quali sembrano sconfinare addirittura nei territori rischiosi del gothic-metal più patinato. Forse faranno storcere il naso ai fan della prima ora, ma è innegabile che i due brani si portano dentro tutta la classe, la perizia tecnica, la cura maniacale del dettaglio che da sempre caratterizza ogni produzione discografica del duo Bartoccetti/Norton.
Passando invece ai pezzi forti dell'album, "Woman of the King" è probabilmente il brano più riuscito dell'opera, non solo per gli oscuri versi in italiano decantati da Bartoccetti, il cui recitato evoca alla mente la mitica "Magister Dixit" di "In Cauda Semper..." (emozioni che non pensavamo si potessero ripetere!). Il brano, in verità, serve su un piatto d'argento delle sostanziali novità, andando a sdraiarsi su un tappeto folk-celticheggiante, soluzione inedita nell'immaginario orrorifico di Antonius Rex. Quel che ne esce è un brano sensuale, raffinato, avvolgente, caratterizzato da una prima sezione in cui a deliziarci sono i delicati fraseggi acustici perfettamente intrecciati alle consuete carezze di organo, e da una seconda parte in cui i temi della prima vengono riletti da chitarre ruggenti, che corrono a braccetto con le trame progressive delle tastiere.
Notevole anche la monumentale "Antonius Rex Prophecy", uno dei brani più intensi e significativi vergati  da Bartoccetti nella sua carriera: ispirata ad una profezia scritta nel remoto 1948 da Charles Tiring (l'anziano organista dei tempi di "In Cauda Semper..."), costituisce "il messaggio apocalittico di Antonius Rex al mondo". Nei fatti, si parla di undici minuti prepotentemente visionari in cui il tocco fatato del pianoforte della Norton e la sciabordio delle onde trasportano la minacciosa arringa di Bartoccetti, pregna di fosche e terribili visioni: una spietata osservazione sul destino dell'uomo e del mondo, un excursus lirico profondamente poetico e dai toni biblici che riprende i temi più cari all'artista marchigiano, da sempre in prima fila nella sua crociata contro la decadenza spirituale, il materialismo, la stupidità, l'avidità del fallito uomo moderno.
L'album si chiude quindi nel più splendido dei modi, ma prima di salutarci è bene segnalare un episodio che avevamo volutamente omesso: la riesumazione di un brano storico, quella "UFDEM" originariamente presente in "Tardo Pede in Magiam Versus", qui resuscitata in versione elettrica (suona quasi come un pezzo dei Black Sabbath!) e che va a costituire il frangente più indubbiamente catchy dell'album. Il brano viene per l'occasione rinforzato da rocciosi riff di chitarra e da una solida base ritmica, mentre la traccia vocale sembrerebbe trasposta direttamente dalla versione originale (a meno che la voce e l'interpretazione della Norton non siano cambiate di una virgola in quasi quarant'anni!).
Se ovviamente continuiamo a preferire la versione antica del brano (dal fascino irripetibile), c'è comunque da apprezzare il valore sostanziale ed intrinseco di una composizione che, a detta dello stesso Bartoccetti, "se fosse stata presentata a San Remo, avrebbe vinto dieci anni di fila...ma noi queste cazzate non le facciamo!".
E noi, pienamente d'accordo con Antonio Bartoccetti, lasciamo San Remo a San Remo, e ci ributtiamo immediatamente nell'ascolto di questo grande album, l'ennesimo di un artista che, quanto a longevità, possiamo dire che rasenta l'immortalità!
Lunga vita ad Antonius Rex: altri quaranta di questi anni!.










Stereo Invaders
www.stereoinvaders.com
June 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"

by Thiess


Band Antonius Rex
Titolo : Per Viam
Etichetta Black Widow
Genere: progressive
Anno : 2009
Durata: 55 Minuti

Formazione
Antonio Bartoccetti
Doris Norton
Florian Gorman
Monika Tasnad

Tracklist
1. Micro Demons
2. Per Viam
3. Woman Of The King
4. Spectra
5. Angels & Demons
6. UFDEM
7. Antonius Rex Prophecy
Contatti http://www.antoniusrex.com
Voto 8N


Antonius Rex vede la propria prima incisione nel lontano 1969, da quei lontani anni, dalle atmosfere cupe e lancinanti, incomincia questo cammino verso l’ignoto. Un lento navigare tra nebbie, acque scure come la pece i cui unici riflessi sono i visi angosciati di chi cerca di guardare oltre lo specchio. Neri contorni sembrano volteggiare al suo interno, bacino custode di forze da non risvegliare, racconti tramandati da generazioni che ne hanno inevitabilmente accresciuto il mito. Alcuni forse ne hanno dimenticato le gesta, ma nel riscoprirne l’intima essenza ne veniamo inesorabilmente travolti. “Per Viam” è tutto ciò, contiene la conoscenza e la paura ed allo stesso tempo il fascino, perché anche il più oscuro presagio ha in sé fascino conturbante. Dietro a queste ombre, sembra esserci colonna sonora soave, oseremmo dire uno stato di estasi, dato forse dall’abitudine nel vedere forme così inconsuete ma allo stesso così ammalianti. Ogni volta pare gli album si muovano verso qualcosa di nuovo ed anche ora, pur sempre trovandoci nel Dark Rock avanguardistico e di radice Doom, ci sembra vi sia qualche bagliore di luce. Luce che ha un filo di legame con il Progressive, luce che si intravede da stanza buia la cui porta è chiusa con violenza, luce che sa di riflesso su spada bagnata di sangue. Messaggio di speranza anche nel più tetro momento, insegnamento prezioso da carpire ed assaporare come assetato che gusta goccia di rugiada. “Per Viam” ci fa apprezzare minuto dopo minuto le grandi qualità tecniche, l’attitudine e la capacità comunicativa dei vari membri della band, un sortilegio che pochi sanno portare a termine e che puntuale colpisce la sensibilità di chi ascolta. Tantissime parti strumentali sono viatico all’ultimo brano, vera e propria poesia da ascoltare e da capire nel suo più intrinseco messaggio. "Angels & Demons" sembra contenere l’ambiguità delle persone, la consapevolezza che dentro ognuno di noi c’è qualcosa di buono e qualcosa d’altro di terrificante. La presa di coscienza e l’accettazione di ciò sono il rimedio ai conflitti interiori che ogni giorno ci attanagliano. Forse la mancata presa di coscienza di ciò ci condurrà all’ “Antonius Rex Prophecy”, presagio di un naufragio culturale e di vita concreta che inesorabilmente ci sta raggiungendo. Un bagliore lo possiamo intravedere, un cambio di direzione che solo noi possiamo dare, una purificazione che deve partire dai nostri cuori. Cercheremo di non essere figli inconsapevoli delle droghe e dei vizi che ci circondano, andando ad esplorare ciò che di più profondo e sensibile ci circonda. Granzie Antonius.











Dutch Progressive Rock
www.dprp.net
June 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"



by Hector Gomez


Per Viam
Tracklist: Micro Demons (5:05), Per Viam (6:39), Woman Of The King (8:52), Spectra (7:56), Angels & Demons (7:49), Ufdem (6:28), Antonius Rex Prophecy (11:14)

I love horror movies. And Italian horror movies are the best. My teenage years as a film geek (which I still am…) belong to Dario Argento, Mario Bava and Lucio Fulci (among many others).
Visiting Profondo Rosso, the shop Argento and Luigi Cozzi run in Rome, as I browsed through its shelves packed full of weird gems, I found a double CD (and book companion) graced with some dark H.R. Giger artwork, titled …E Tu Vivrai Nel Terrore (a slogan from The Beyond, directed by Fulci). As I checked the sleeve notes, it revealed itself to be a (brilliant) musical tribute to those three masterful directors, with songs inspired on their disturbing movies.
That was my first contact with the italian Black Widow label, which has to be the perfect hybrid between the Musea and 4AD labels, with a hint of Hammer Horror. It then led me to discover dozens of great artists mainly rooted on psych, heavy prog and the classic Italian bands from the 70s (being Goblin the main influence for obvious reasons), with a passion for vintage sounds, low-fi production and dark, creepy subjects around which their music would revolve.
From the Black Widow offspring, I’d strongly recommend names such as A Piedi Nudi, Standarte, Abiogenesi, Ars Nova and Pentagram, to name but a few. Antonius Rex also proudly belong to this illustrious family.
Leaded by guitarist Antonio Bartoccetti, who also provides vocals, Antonius Rex display all their eerie powers on their new release Per Viam. As is common with most Black Widow releases, the main themes that run through the album relate to those of the supernatural, the gothic/romantic sensibility for death and sadness. When you listen to music like this, you can’t help but envision old foggy graveyards, ghostly castles and dark moors.
The good thing (for me) about bands like Antonius Rex is that, even if revolving around the same aesthetics and themes as of those of death and black metal bands, the way they reflect their occult tendencies in a musical context is way more effective, without the need of aural aggression. In fact, there’s no growling, no cookie monster vocals, no blastbeats, no downtuned guitars to be found on Per Viam, but as you press play and the phantasmagoric voices of (oddly titled) Micro Demons invade your senses, the music takes you on an hair raising trip and, even if having a slight modern edge to it, lands you straight on a medieval black mass.
This is made no more obvious on the title track, complete with satanic organs and ancient omens recited in spectral distorted voices. This trend is perfected on closing track Antonius Rex Prophecy, an eleven minute (which is maybe a bit too long) ride to the dark side which is basically a spoken word piece decorated with some instrumental passages.
The “odd” track here is Woman Of The King, not because of its subject matter (though this is about an immortal love story… via ritual murder), but because the music is clearly inspired in medieval themes, with a certain tragic touch to it all, which is a welcome change after so many devilish invocations and apocalyptic prophecies. As for the remaining tracks, Spectra (a truly terrifying song), Angels & Demons and Ufdem, they might be a bit too formulaic, standard goth/psych to be highlighted. In any case, they work well to articulate the main pieces of the CD.
Funnily enough, being Antonio Bartoccetti the leader and guitarist, I found his (otherwise good) solos a bit out of place in the context of the album, often breaking the funereal atmosphere, and that might be, instrumentally speaking, the main miscalculation on Per Viam. Otherwise, the star for me here is Doris Norton, with her army of creepy keyboards and even providing occasional ethereal vocals.
This is the musical equivalent to Poe’s The Pit and the Pendulum and Bava’s Black Sunday, and something to be savoured at night, in the dark, to really understand its message.
In the end, this is one of the few albums you’ll get to listen to that’s got a medium (Monika Tasnad) credited on its sleevenotes!


 








ProgPulsion.com
June 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"





L'un des fers de lance du label transalpin BLACK WIDOW (particulièrement actif ces temps-ci) se nomme ANTONIUS REX. Album après album, ce groupe se forge une discographie assez impressionnante, dans un style progressif sombre et grandiloquent (à la DEVIL DOLL). Le nouveau venu, intitulé "Per viam", avec sa pochette mystérieuse qui donne d'emblée le ton, n'est ni plus ni moins qu'une merveille ensorcelante, symphonique et mystique. Le groupe a franchi un cap, que ce soit pour le son (impressionnant!) ou la maitrise technique, il se montre très sûr de lui, dans ses breaks, ses ambiances, ayant trouvé un style vraiment personnel. Malgré son côté tourmenté, il réitère comme DEVIL DOLL un progressif symphonique de haute volée. La classe!





 





Rock Hard
June 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"



by Luciano Gaglio


Label / distribution (Black Widow/Masterpiece)
Total time 55:21

Per Viam, ovvero lungo il cammino. Che è ovviamente un percorso mistico e spirituale, l'unico possibile per viaggiatori di infiniti spazi interiori come Antonius Rex. Un'occhiata alla copertina e subito il maestro Antonio Bartoccetti e la dea Doris Norton ci pongono davanti ad una scelta: dove ci traghetterà  il caronte incappucciato? Verso la dimora oscura, lugubre ma facilmente raggiungibile? Oppure gli chiederemo di condurci verso la reggia luminosa che domina un promontorio certamente non facile da scalare? Mentre ci si perde dietro tali domande, il viaggio è¨ già iniziato. La prima dose della droga mistica di Antonius Rex consiste in Micro Demons, potente pezzo per chitarra sabbathiana a cui i Nostri intercalano un sontuoso organo chiesastico. Ed è¨ subito chiara una cosa: Per Viam è¨ un lavoro più concreto ed immediato rispetto alla metafisica dark che interessava il precedente capolavoro Switch On Dark e che qui torna con prepotenza nella title-track. Pur non dimenticando
lo spirito, questa volta Antonius Rex si confronta con la carnalità dell'uomo, col suo essere creatura terrena e corruttibile, e con le scelte che determinano il suo viaggio attraverso la vita. L'impressione di una più forte concretezza è¨confermata dalla scelta di proporre una nuova versione di UFDEM (Uomo Fallito dell'Era Moderna), che in origine apriva Tardo Pede In Magiam Versus degli Jacula. e che può essere
considerata l'unica canzone strutturalmente convenzionale creata da Antonio Bartoccetti. La voce potente e cristallina di Doris Norton incanta oggi come allora, e il maestro dimostra di avere ancora tanto da insegnare ai chitarristi che coltivano la passione per il rock duro e il progressive. Spectra è un altro magistrale esempio di prog oscuro e luciferino unito in matrimonio alle keyboards sinistre della Norton, e ancora meglio fa la suite di Antonius Rex Prophecy, che chiude su toni apocalittici e ammonitori. Intanto Caronte continua a remare.
Luciano Gaglio - 8











Progarchives.com
June 2009

ANTONIUS REX - "Per Viam"



by James Russell


A legend returns in 2009
Incredibly, the legend of Antonius Rex continues strong with a new album 40 years after the first Jacula release in 1969. "Per Viam" is the new studio album from Antonio Bartoccetti and Doris Norton picking up where 2006's "Switch on Dark" left off. The long running husband/wife compositional team is joined this time out by drummer Florian Gorman, medium Monika Tasnad, and their son Rexanthony. Along with "Switch," the pair is at the top of their game, producing the most exciting music they have made since the early 1970s. The darkness remains of course but the sound is almost post-modern, pushing the boundaries with a mixture of styles and textures that make them hard to compartmentalize. The moods and feelings invoked by self-proclaimed "Mysticdrug for the next generation" are always in conflict: fear and darkness in one moment, and a strange calming peace in the next. They are certainly a much different trip than the "next big thing" release proclaimed by the big prog sites and should appeal to those fans who always claim to be looking for something different. Rex proves that simple melodies and hooks can be just as satisfying to proggers than a bunch of avant manic thrashing.
For those who know only the 1970s Jacula/Rex sound, the modern Antonius Rex is very much updated but also holds dear a bit of the traditional sounds. Their last two albums feature mixtures of high energy, industrial-techno rock with traditional symphonic piano, synth, and organ melodies. Add in vocals that can be either spoken word or sung, male, female, or choirs, and you have a sound that is rich, luxurious, sensual, decadent, and yes.....very dark. "Per Viam" overall seems to have a bit more bite than "Switch." Whereas "Switch" seemed to have sections with beguiling melodies sung by females and accompanied by piano, "Per Viam" has more crunching SG guitar, more male vocals, a bit more venom. Think of taking the proto-Goth organ and mystic vocals of Jacula but injecting it with some Nine Inch Nails attitude. "Micro Demons" opens the album with a monstrous, sludgy chords and the horrific screams of actual demons bringing you face to face with a wraith. Soon Doris brings some nice keys in for balance. "Per Viam" is all about tension with a march style drum beat and frantic simulated strings, you feel as if you are being chased. Suddenly Antonio busts into the first of many fine solos and it is a joy to hear this man wail better than ever after all these years. He is often compared to Sabbath/Iomni by writers and I can tell you he is every bit as talented as Tony is, conveying great darkness with his chords and knocking out some nasty good solos. "Woman of the King" is our first chance to catch our breath, a lovely 9 minute elaboration of keyboard soundscapes by Doris. Soon the loveliness is crushed by the ever present darkness lurking around every corner, here we can hear some unfortunate soul meeting what sounds like an awful demise to Antonio's narration. From there it moves into a steamy metal section with good chugging, heavy drumming and choirs over female gasps....getting a bit Therion here....hell yeah!! "Spectra" is typical Rex sound vision with lots of effects and some hyper-metal soloing by Antonio over various beats. "Angels and Demons" would be the easy choice for a single, a beautifully constructed track with many layers: choir-vocals over heavy guitar riffs alternating with acoustic guitar and piano.
For the last two tracks the album shifts gears and looks to the past. First, we are treated to a remake of Jacula's "UFDEM" which reminds me all over again why I LOVE the voice of Doris Norton. God she sings beautifully. Here the original 1972 vocal is given the pure heavy metal treatment with loud guitar. I much prefer the original arrangement to be honest, but I'd listen to Doris no matter the circumstances. Then we have an interesting 11 minute piece fully titled "Antonius Rex Prophecy: Tiring original prophecy 1948:61st Anniversary Edition." Hmmm....since Charles Tiring has been dead for years, his writing credit here is presumably for an old idea. Although if anyone could arrange to work with a dead man, it would be Antonio, so perhaps he was channeled. The track is a long narration by Antonio over serene keyboards and some guitar in parts, a more peaceful ending to the album. The final closing guitar solo by Antonio is simply beautiful and majestic.
Recommended to any fan of dark prog. A bonus CD-ROM video of "Micro Demons" is included, and the even better video for "Angels and Demons" can be viewed at their website. The tri-fold digipak design comes with wonderful artwork, the cover art is among their most memorable ever. This album and "Switch on Dark" are easy recommendations for anyone wishing to sample the modern Rex. I certainly hope this is not the last we hear from this duo who seem to be experiencing a renaissance of creativity.









Darkthrone85.org
Giugno 2009

ANTONIUS REX - Per Viam (2009)




 

Ottavo lavoro discografico sotto il monicker di Antonius Rex per la storica congrega magica esoterica formata da Antonio Bartoccetti e Doris Norton. Sono passati tre anni dal precedente full-length, il meraviglioso “ Switch On Dark ”, ed ecco che gli Antonius Rex tornano prepotentemente a propinare all'ascoltatore la loro meravigliosa musica piena di significati occulti e misticismo sonoro. Credo sia inutile dovervi rammentare ancora di chi stiamo parlando. Questo è IL gruppo per eccellenza per quanto riguarda l'esoterismo, l'occultismo e insieme, il misticismo sonoro, che da sempre hanno creato attraverso le loro splendide opere discografiche.
“ Micro Demons “ è la prima composizione dell'album è già dall'introduzione si è avvolti da un profondo mood occulto e magico (in un certo qual modo, tangibile). Splendide le urla evocative dei micro-demoni che pian piano ci portano nel cuore del pezzo. Superato il primo minuto, la composizione inizia a farsi ancora più dura e potente, grazie ad un'ottima sezione ritmica sintetica che delinea in modo netto il brano mentre le urla dei micro demoni rievocano pre tutta la traccia, esattamente dopo il primo minuto e mezzo, irrompe la voce di Bartoccetti accompagnata da un arpeggio chitarristico dissonante e dall'altissimo valore artistico. Subito dopo possiamo ascoltare dei cori monastici che intonano la preghiera latina In nomine Christi amen che serve principalmente a rafforzare il tono mistico del pezzo. Subito dopo si susseguono delle meravigliose partiture suonate da un organo spettrale. Grandissimo brano che introduce al meglio questa nuova opera maxima degli Antonius Rex.
“ Per Viam “ La title-track dell'album è una composizione elevatissima che mette in risalto le indiscusse qualità compositive del gruppo. Meravigliosa la tastiera che introduce l'ascoltatore nel mood del brano e lo fa entrare direttamente nella profondità recondita della composizione. Gli arrangiamenti del pezzo sono a dir poco splendidi e coronano una delle migliori tracce di tutto l'album. La chitarra di Antonio Bartoccetti, poi, scrive in modo indissolubile le linee guida della composizione. Spettacolare il cambio di tempo e ritmo che troviamo dopo i primi due minuti e mezzo. Finalmente poi (a ridosso del terzo minuto) troviamo anche la vocalità recitata di Antonio Bartoccetti che annuncia la traccia in modo sublime. Da qui in avanti sarà un tripudio di imponenti momenti strumentali realizzati con incredibile maestria dal duo Bartoccetti – Norton. Composizione perfetta in tutto e per tutto. Meraviglioso l'assolo di chitarra realizzato, come sempre, con una tecnica impeccabile e con un suono sempre personale e ben distinguibile dal bravissimo Antonio Bartoccetti al quale si alterna in modo eccellente una straordinaria partitura tastieristica che lascia senza fiato. Una delle migliori composizioni dell'intero album (e vi assicuro che il livello di tutte le tracce è altissimo).
“ Woman Of The King “ Questo brano si apre con un'ottima partitura realizzata abilmente con i synth e una splendida chitarra, l'immancabile Gibson che da sempre accompagna le incantevoli composizioni del grande Magister, Antonio Bartoccetti, ma che in quest'occasione non ha il suono “classico” o elettrico di una normale chitarra, bensì riesce, grazie a degli ottimi plug-in, a ricreare in maniera perfetta delle antiche sonorità medievali. Letteralmente incantevole la parte strumentale del brano che rilassa l'ascoltatore totalmente grazie alle melodie soavi e “classicheggianti“. Superati i primi due minuti e mezzo ecco che troviamo lo splendido cantato-recitato da Antonio Bartoccetti che ci declama una poesia sublime. Composizione perfetta. C'è poco altro da aggiungere se non che dopo questa parte recitata (cruenta e meravigliosa allo stesso modo per il concept che sta dietro alla parte lirica del pezzo che, in sostanza, rappresenta il massimo sacrifico umano per raggiungere l'amore assoluto) ritornano le atmosfere soavi e delicate di inizio brano impreziosite da una particolarissima atmosfera trasognante. Nell'ultima parte del brano possiamo apprezzare anche dei taglienti riff di chitarra che si infrangono sul muro sonoro creato da synth, chitarra plug-in e atmosfere medievaleggianti.
“ Spectra “ Inquietante l'inizio con un'atmosfera funerea creata magistralmente dalle tastiere che riescono a far vivere autentiche visioni spirituali e soprannaturali. La sezione ritmica è ossessiva, claustrofobica ed essenziale ma al tempo stesso realizzata magnificamente. La risata diabolica, che possiamo ascoltare anche all'inizio del brano, sarà una costante che non abbandonerà mai la composizione e che tornerà ciclicamente a farsi sentire nei vari momenti topici. Nella seconda parte del brano, dopo numerosi rumori naturali dalla forte componente esoterica, troviamo dei meravigliosi riff di chitarra splendidamente realizzati dal geniale Antonio Bartoccetti che fanno vivere al brano una seconda giovinezza donando longevità e forza creativa. A proposito di creatività e di tecnica strumentale, da pelle d'oca l'assolo di chitarra realizzato da Bartoccetti a ridosso del quinto minuto, qualcosa di talmente sublime che diventa inutile perfino parlarne. Va ascoltato e ri-ascoltato per poterne godere appieno. Un perfetto mix di esoterismo, misticismo creatività e straordinaria perizia tecnica. Ancora una volta gli Antonius Rex sorprendono per la loro immensa bravura regalandoci una traccia ambivalente e straordinaria.
“ Angels & Demons “ Angeli e Demoni è una traccia che rappresenta in modo tangibile le due entità angeliche e demoniache che scorrono lungo gli otto minuti della composizione. Dopo un'introduzione profondamente mistico-esoterica entra in scena la chitarra a fare da spartiacque e a rendere il brano maggiormente orientato verso il rock ed il metal. Composizione congegnata in modo perfetto e realizzata con la solita perizia tecnica incredibile. Nella traccia Bartoccetti riesce benissimo a miscelare fasi angeliche (grazie ad un ottimo lavoro di pianoforte, tastiere e chitarre) ad altre demoniache (rumori esoterici e le urla dei dannati dell'inferno). Eccellente anche il lavoro dei cori che rendono il pezzo magicamente epico.
“ UFDEM “ Vale a dire Uomo Fallito Dell'Era Moderna. Composizione apparsa originariamente sul meraviglioso secondo disco degli Jacula (primo, storico, progetto di Antonio e Doris) “Tardo Pede in Magiam Versus” del 1972. Si tratta di una delle più belle composizioni mai scritte sul tema dell'inquinamento ambientale e del potere temporale. La versione originale con l'organo in primo piano seguito da varie tastiere viene soppiantata in modo netto, in questa nuovo remake, da straordinari riff chitarristici ruvidi e potenti. Che dire poi della voce di Doris Norton? Incantevole, come e più di sempre, ci delizia cantando in modo perfetto un meraviglioso testo poetico e dal fortissimo impatto. La chitarra di Antonio, poi, stupisce ancora una volta e si fa sentire sempre più durante il brano con dei fraseggi allucinanti e difficilissimi tecnicamente ma anche straordinariamente coinvolgenti e che toccano profondamente le corde dell'anima. Si continua a sognare, ancora, con la meravigliosa seconda parte del testo-poetico e profetico cantato da Doris Norton in maniera perfetta. Spettacolare la parte finale del brano con meravigliosi inserimenti di chitarra che si fanno man mano largo andando a delineare (ancora una volta) una performance stratosferica di Antonio Bartoccetti. Tutto il brano, dal punto di vista strumentale è stato ri-arrangiato in modo assolutamente incredibile e donando nuova linfa vitale ad una composizione meravigliosa che dal 1972 (primo anno di pubblicazione) rimarrà per sempre nell'olimpo mondiale della musica.
“ Antonius Rex Prophecy “ L'ultimo brano è anche il più lungo di tutto il full-length e si sviluppa in vari momenti distinti. Gli Antonius Rex invitano a riflettere particolarmente sul testo, un vero e proprio messaggio apocalittico che è stato estrapolato dalle profetiche liriche scritte nel 1948 da Charles Tiring (misteriosamente scomparso nel 1979). Non si può non essere scossi dall'incredibile ed apocalittico testo declamato in modo eccellente dal grande Antonio Bartoccetti. Testo sconvolgente e recitato in modo intenso e con grande pathos dall'eccellente Bartoccetti che descrive in modo esemplare il completo disfacimento del Mondo. Le partiture strumentali del brano sono realizzate da una meravigliosa tastiera e da un'atmosfera che pare non finire mai, una traccia particolarmente cupa e dannatamente apocalittica che chiude nel migliore dei modi un disco eccellente e straordinario. Ottimi anche gli inserti chitarristici.
Inutile provare a descrivere con ulteriori parole questa magnifica opera maxima realizzata dal genio creativo di Antonio e Doris che, ancora una volta, nonostante le numerose opere discografiche, riescono ad ammaliare, tormentare e dannare l'anima dell'ascoltatore in modo unico.
Si tratta sostanzialmente di un'opera che va ascoltata e ri-ascoltata per essere apprezzata e capita fino in fondo.
Le composizioni creano nella mente dell'ascoltatore delle vere e proprie visioni “musicali” e non poteva essere altrimenti visto che stiamo parlando di massimi geni creativi.
Concludendo, infine, Per Viam, (ovvero: attraverso la via) è un'opera discografica che invita l'ascoltatore a trovare il profondo senso dell'esistenza attraverso un'accurata auto-analisi. Analisi da intraprendere, ovviamente, avendo come “colonna sonora” questo straordinario capolavoro che vi servirà e vi aiuterà ad aprire finestre su reconditi mondi dall'alto valore esoterico e mistico.
Onore Eterno alla congrega magica degli Antonius Rex.
Onore Eterno ad Antonio Bartoccetti e Doris Norton.

Recensione a cura di: Darkthrone85

Giudizio Complessivo: 10/10

Tracklist

1. Micro Demons
2. Per Viam
3. Woman Of The King
4. Spectra
5. Angels & Demons
6. UFDEM
7. Antonius Rex Prophecy

"Per Viam" machines:
Antonio Bartoccetti: Gibson SG, Les Paul Classic, SG 3 single
Doris Norton: Apple Mac Pro 3,2, Yamaha DX7 Centennial, Prysm synth
Florian Gorman: Gretch drum














 


Darkthrone85.org
Maggio 2009

ANTONIUS REX -Intervista esclusiva (Giugno 2009))


L'intervista:

Hi Antonio e benvenuto sulle pagine multimediali di Darkthrone85.org
Questo è il mio primo speciale della webzine e dedicarlo a dei veri e propri miti viventi come voi mi onora moltissimo.
Fatta questa doverosa introduzione, cominciamo l'intervista vera e propria :

1) L'album "Per Viam" già da quanto si può verificare tramite la splendida copertina, è un chiaro riferimento mistico-esoterico. Vuoi parlarci della sua realizzazione e del significato intrinseco che volete rappresentare con un'opera maxima di questo livello artistico? Chi è l'artista che ha disegnato e concepito l'artwork?

"Per Viam" è un album assolutamente tematico e si snoda attraverso un concept bilaterale che da un lato vuole iniettare una droga mistica al nuovo seguace e al tempo stesso metterlo nelle condizioni mentali di avere "visioni" dall'ascolto. Fuggire per un'ora dalle problematiche del "quotidiano" penso sia una costruttiva terapia. Il front cover dell'album è stato disegnato da Dragos Jieanu, un artista rumeno..... tutto il resto l'ha creato il nostro team produttivo Musik Research.

2) Come avete diviso il lavoro compositivo dell'album? Intendo dire, so che da sempre utilizzi la tecnica della sceneggiatura lavorando a veri e propri ”micro-film embrionali” per ogni brano dell'album. Hai mantenuto questa caratteristica anche in quest'ultima opera discografica? Hai realizzato testi e musiche? Come vi siete divisi i vari compiti tu e Doris Norton?

A partire da "Switch on Dark" amo scrivere piccole sceneggiature prima ancora di comporre la musica. Anche relativamente a "Per Viam" è successa la stessa cosa..... ci sono in giro per l'universo 648 micro demoni: questi tentano perennemente di entrare nella vita degli umani... sia in positivo che in negativo e lo possono fare assumendo micro figure affascinanti o meno. Ora, i deboli ne restano vittime... i forti possono stringere un rapporto con loro in un'onda sinusoidale bianca o nera infinita. Ho scritto le musiche insieme a Doris Norton a cui poi è stato affidato il ruolo di arrangiamento e mixaggio finale con il suo inseparabile Mac. L'ultimo brano, "Antonius Rex Prophecy", parte da un testo di Charles Tiring e si materializza con una mia idea di piano che ritengo affascinante e con una mia improvvisazione finale fatta dalla mia SG in sincrono con un sintetizzatore.

3) Che cosa differenzia "Per Viam" dal precedente album "Switch on Dark"?

Non amiamo ripeterci... ogni album è un documento a sè. "Switch on Dark" (2006) era volutamente un lavoro più trascendente, più mistico, più darkdream, mentre "Per Viam" è più epidermico, più incisivo, più musicalmente metal-prog, più misticamente diabolico.

4) In questo vostro nuovo lavoro, così come nei precedenti albums, c'è una sottile linea guida che lega l'ascoltatore alle "forze invisibili": ti va di parlane più dettagliatamente? Penso che ai nostri lettori interessi molto il lavoro esoterico che c'è dietro ai vostri progetti.

Allora o sei ateo o sei ateo devoto o sei credente. Credente vuol dire credere nel bianco, nel nero o in entrambi. Ogni umano tende alla ricerca della divinità.... il modo più veloce (e più rischioso) per tentare di raggiungerla è il mondo esoterico e non certo quello della fede imposta che non da certezze.
Penso che la nostra musica sappia generare l'immagine latente, cioè una suggestione che E' ancor prima di apparire, come lo spettro della luce, del resto. La nostra musica è stata e sarà un simbolo esoterico in cui noi abbiamo espresso ed esprimeremo quel perduto vantaggio che assegna alla funzione culturale del mistero, l'affascinante e ristretto margine della sua fuga spirituale. Elencando le nostre opere in cui nelle impressioni sonore si è descritto e si descriverà l'indescrivibile, abbiamo cercato di dare al mortale terreno una possibilità in più per ipotizzare la sua istanza. Qualcuno ha detto che siamo fabbricanti atecnici di immagini speculari sfocate dal mistero.

5) Il vostro rapporto con la Black Widow (label di culto) è sempre stato molto positivo. Hanno ristampato tutti i vostri precedenti album in cd (sia del progetto Jacula che del progetto Antonius Rex e tra poco dovrebbe uscirà anche la versione rimasterizzata e arricchita dell'album Zora) tranne l'album Ralefun, come mai? Pensi che un giorno uscirà una nuova versione arricchita o rimasterizzata dell'album oppure no?

Con Black Widow label è stato ed è un rapporto altamente simbiotico, un "do ut des" reciproco e vitale che ha portato acqua al mulino di entrambi poiché la differenza con i tipici gruppi progressive dell'epoca è che le labels indipendenti mirano a ristampare solo "roba vecchia" mentre Black Widow ha ri-pubblicato le opere dando ad un tempo molto peso al nuovo, rendendosi conto che nessuna band anni '70 ha fatto dischi nuovi nel terzo millennio nettamente superiori a quelli dell'epoca. Questo perché noi abbiamo sempre portato avanti "una ricerca", mettendo in primis noi stessi e le nostre sperimentazioni. Relativamente a "Zora" (1977) e a "Ralefun" (1979), due album che non mi piacciono, del primo esce la ristampa arricchita della song inedita "Monastery", mentre del secondo (che contiene buone idee realizzate in fretta) faremo nuove incisioni e quindi sarà un remaster a tutti gli effetti.

6) Quai sono, a tuo parere, gli album più rappresentativi nella discografia dei tuoi due progetti principali Antonius Rex e Jacula?

Di Jacula amo l'album, che è pronto da due anni, ma che non riesce ad uscire perché ci sono contrarietà di forze occulte... il nome dell'album è naturalmente "Pre Viam" che non vuol dire solamente "prima di partire". Si è progettato di farlo uscire per il primo di Settembre 2009 ma non so se ciò sarà concretizzabile. Per quanto riguarda Antonius Rex, sicuramente il primo alias "Neque Semper Arcum Tendit Rex" che nel '74 doveva uscire con Vertigo label e quindi sicuramente "Switch on Dark" che per me rappresenta un'opera altamente trascendentale, altamente mistica e che sicuramente va oltre il progressive.

7) Avete mai pensato di intraprendere di nuovo una tournée come faceste negli anni '70?

Proprio in questo periodo stavamo dando l'ok a un tour (Romania, Italia, America, Francia) ma poi Doris Norton se ne è andata via.... non si è trovata d'accordo sulla communication del video "Micro Demons" e per lei bastano micro-dettagli sfumaturali negativi per rompere un rapporto. Quindi tour sospeso ma non solo..... poiché andranno anche rifatte le parti di tastiera dell'album "Pre Viam". Ho molta ammirazione per Katrin Goger, la tastierista dei Crematory... che però penso sia molto a digiuno di elettronica e di informatica musicale.

8) So che state lavorando ad un dvd legato all'ultima traccia di "Per Viam", vale a dire, Antonius Rex Prophecy ti va di raccontare qualcosa di questo nuovo progetto?

Penso che sia il brano principale dell'album "Per Viam", basato su una comunicazione apocalittica creata in trance dal tastierista Charles Tiring a cui io ho messo la musica attraverso un coinvolgente giro di pianoforte e una, credo, molto efficace suite finale. Al di là di questo c'è il progetto di far interpretare "Antonius Rex Prophecy" a diversi artisti e a realizzarne un DVD, non certo per domani.

9) Doris Norton è stata la base armonico-creativa del vostro sound e mi hai appena detto che se ne è andata...

Effettivamente......... e non sarà assolutamente semplice sostituirla vista la sua sensibilità musicale, il suo tocco pianistico, la sua competenza nei sintetizzatori, la sua iper-competenza informatica, la facoltà di realizzare arrangiamenti creativi e tutto il mondo armonico che le è sempre girato nella mente. Penso che tornerà a realizzare album solisti, come ha già fatto due volte nel passato.

10) Avete intenzione di far uscire un dvd con le vostre creazioni filmiche e qualche vostro clip o live?

Sicuramente si... ci inseriremo "Magic Ritual" sia come mini-film che come clip, quindi "Perpetual Adoration", "Absolution", "Micro Demons" (già presente comunque nel digipack), "Angels & Demons", "Halloween" e molti altri fra cui un paio di interviste shock ed un paio di live storici di Doris Norton.

11) Per concludere, grazie tante per aver partecipato al primo speciale di Darkthrone85.org e grazie ancora per la tua disponibilità. Lascio l'ultima parola a te, puoi chiudere quest'intervista come ritieni più opportuno.

Voglio concludere con parte di una delle micro sceneggiature... esattamente quella di "Woman of the King": ".........malgrado l'oggettiva presenza delle forze invisibili e del terrore nel percorrere per interminabili minuti il terrificante sentiero di montagna che conduce alla sua dimora, gli era penetrato nella zona più oscura della mente il ricordo della morbosa e occulta bellezza di quella strana e terribile ragazza magica che più volte gli aveva chiesto, quale donna del Re, di essere uccisa e che amava ripetergli all'infinito la frase S.V..................................................................... Sonovostra".



"Per Viam" playlist:
1. Micro Demons
2. Per Viam
3. Womand Of The King
4. Spectra
5. Angels & Demons
6. UFDEM
7. Antonius Rex Prophecy
8. Micro Demons [video]



"Per Viam" machines:
Antonio Bartoccetti: Gibson SG, Les Paul Classic, SG 3 single
Doris Norton: Apple Mac Pro 3,2, Yamaha DX7 Centennial, Prysm synth
Florian Gorman: Gretch drum















Athos
http://athosenrile.blogspot.com
Maggio 2009

ANTONIUS REX - Per Viam



by Athos

Avere in mano la copertina di “Per Viam” è stimolante e inquietante allo stesso tempo.
Il gruppo è Antonius Rex, una novità assoluta per me.
Eppure la genesi risale addirittura a fine anni 60!
Antonio Bartoccetti, oltre a creare musica poco convenzionale è anche musicista alternativo e poco incline ai compromessi tipici dell’ambiente, e interessato principalmente alla personale proposta musicale.
Nella video intervista a seguire il personaggio di delinea in tutta la sua complessità.
Non saprei come definire e catalogare Per Viam.
Atmosfere rarefatte, religiosità, magia, irrazionalità, preghiera… davvero tanti gli ingredienti.
C’e’ del prog, del rock, c’e’ del Dark.
L’ho ascoltato due volte consecutivamente.
Mi ha colpito immediatamente “Woman of the King” che, messo a tutto volume, ad occhi chiusi, conduce in “terre antiche” e produce emozioni a raffica.
Brano avvolgente, con ritmi incalzanti e motivi di stampo medioevale.
Sette brani in tutto, con la “Micro Demons” d’apertura presentata nel filmato a fondo post.
Disco pregevole, non per tutti, ma secondo me in grado di suscitare interesse in chi ama percorre strade musicali poco ortodosse.
















Il mio incontro con il chitarrista Antonio Bartoccettit

La prima cosa su cui ho riflettuto è legata al fatto che tu hai pubblicato la tua musica agli albori del prog. Sembra anche che non hai grossa propensione a “contaminare” il tuo lavoro con i compromessi che normalmente servono per uscire dalla nicchia, aiutati dalla pubblicità. Come stanno le cose?
Partiamo dal concetto che "globalmente il tutto è falso" per dedurre che la gran parte della esistenzialità degli umani si basa sul compromesso e sulla violenza. Il solo fatto di essere nati senza averlo scelto è fin troppo eloquente. Conosco gente che ritiene l'uomo un errore di Dio... io la vedo diversamente, ma solo perché la Fortuna mi ha sorriso. Già dagli anni '70 ogni band avrebbe venduto la propria madre in cambio di passaggi televisivi.... per nostra saggezza noi abbiamo condannato la Dea Tv già dal lontano '74. Quindi nessun compromesso ne ieri ne oggi... oggi che la Tv è finalmente in agonia.

Che cosa ha maggiormente influenzato la tua formazione musicale?
Sicuramente alcuni compositori classici tipo Debussy, Ravel... quindi un produttore eccezionale rispondente al nome di Robert Fripp e anche, parzialmente, la musica di Peter Hammil e dei suoi insuperati V.D.G.G.. Ma c'è stata anche un'influenza grafica unica: la copertina del primo album Black Sabbath; penso che quell'immagine sia stata di ispirazione per centinaia di artisti rock-metal. Naturalmente le nostre "cose" erano totalmente diverse... copertine mystic-dark tipo "In Cauda" e "Tardo Pede" ed un tipo di musica iper-personale e naturalmente invendibile. C'è stato qualcuno che ha paragonato il nostro sound di quell'epoca a Black Sabbath, a Deep Purple... quel qualcuno non è ne posseduto ne drogato… è solo un paziente psichiatrico... anche se la psichiatria è un furto legale. A tale scopo amo seguire due pazienti con problemi dando loro delle indicazioni attraverso la filosofia.

Ho inserito l’articolo su di te su Facebook e l’ho condiviso con amici, la maggior parte musicisti o affini. La cosa su cui ho trovato tutti d’accordo è l’originalità, la personalità e il coraggio di proporre materiale che è tutt’altro che easylistening. Uno con orgoglio mi ha scritto:”Io lo passo sempre nelle mie trasmissioni radio!”. La tua musica rispecchia la tua personalità, il tuo quotidiano?
Si... ma in modo parziale... rispecchia solo porzioni del quotidiano. Non puoi vivere quotidianamente le 24 ore al giorno in quei mondi. Puoi farlo di notte in determinate notti, puoi farlo dopo l'abbraccio virtuale di uno spirito, puoi farlo nel corso di un Sacrificio, puoi farlo quando hai deciso di idealizzare una persona o quando devi guardare attraverso le fenditure il metodo con cui il sapere è trasmesso e dedurre che tutto vive in catene d'astuzia.

Il mondo musicale che ci arriva attraverso i media è di infima qualità ma è quello che, forse, la maggior parte dei giovani vuole. Pensi che ci sia spazio per qualcosa di culturalmente più avanzato, per qualcosa di metafisico e trascendente, per la religione, per la letteratura?
Purtroppo no... andiamo fatalmente verso il peggio con la concretizzazione di un progetto globale di annullamento delle Volontà... questo fa comodo al potere. Ora abbiamo tossici e puttane già a 12-13 anni... arriveranno a 18 senza più stimoli vitali o cognitivi... questa è una delle vendette divine. C'è naturalmente spazio per "qualcosa di più" ma a livello di nicchie poiché questo è il tempo dell'ultra-limited. Adesso ascolto i Dream Theater... non sono creativi ma sono oggettivamente iper a livello esecutivo, presentando la contemporaneità del Prog.

Come ho scritto a inizio post, mi ha colpito subito “Woman Of The King”. In questo c’è poco di razionale perché al primo ascolto non avevo ancora metabolizzato il testo. Ti gratifica o ti infastidisce il fatto che si possa anche essere rapiti dalla tua musica istintivamente, senza una comprensione totale?
Penso che ogni musicista abbia nella mente una "Donna del Re"... più il rapporto è unico e più il Re le può parlare pianissimo. Per adorarla deve ucciderla... non è semplice da comprendere ma è solo drammaticamente così. A livello timbrico ho usato un paio di plug-in di arpa e liuto pilotati da una delle mie Gibson elettriche: il risultato è positivamente dolce e dicono, impressionista: mi auguro possa generare sensazioni visive.... se poi tutto questo non è dettagliatamente compreso so che ci sono sempre le impressioni epidermicamente primarie.

Ci sono relazioni fra la song Angels & Demons e l'omonimo film?
Avevamo deciso di fare "Angels & Demons" nel Gennaio 2007... subito dopo, una volta scritta la micro-sceneggiatura che includeva una messa cattolica, una sequenza di simboli, il messaggio "Illuminati", una virtuale sacerdotessa (interpretata dall'attrice Claudia Mengarelli) ed ovviamente la 6 corde, l'abbiamo incisa in 4 turni. Il brano non ha nulla a che vedere con il film omonimo... film che è una cazzata solenne e che si avvale di una colonna sonora a mezza strada fra l'infantile e il demenziale. Un altro errore della Chiesa è che questo film non porterà nuove vocazioni alla Chiesa stessa.

Da sempre collabori con personaggi esoterici. Oggi chi è al tuo fianco?
Ho iniziato a 15 anni con il mago Parthenzy fino ad arrivare alla veggente rumena Monika T.. Oggi c'è Francesca... anni 74... con la mente e il corpo immortale di una 35enne. E' una veggente di energia totale, assolutamente eccezionale in grado di agire anche nella magia non bianca. Insieme abbiamo elaborato "Pre Viam" (non "Per Viam") e ci lavoreremo ancora visto che le parti di tastiere andranno rifatte... parleremo anche di possessioni toccate con mano.

Come nasce la collaborazione con Black Widow?
Un giorno vennero da me Laura e Mass della Black Widow... parlammo di musica, di arte, di ipotetiche ristampe, di nuovi progetti e anche naturalmente di vile denaro. La prima regola è stata "libertà assoluta" per i nuovi album... e così è stato. Tutto questo non puoi concretizzarlo con una major i cui art director non capisco un "C".

Quanto conta nel tuo lavoro la perfezione tecnologica? Si possono ricreare certe atmosfere unplugged?
La band crea ed incide la Sua musica personale che trova la sua ragione di esistere nella manualità, nelle composizioni spontanee, nelle micro-sceneggiature pre-incisioni, nelle dinamiche, nelle sfumature, negli ambienti e solo parzialmente nei testi... quindi il computer svolge soltanto due ruoli: primo quello di registratore multitraccia e secondo quello di archivio timbrico... abbiamo in studio circa 8.000 suoni di cui 6.000 creati da noi per qualsiasi genere musicale ma ovviamente noi amiamo le "fusioni timbriche" che riescono a dare un tocco di unicità. Anche la chitarra elettrica, strumento sacro per un certo tipo di progressive, la faccio passare in 6 o 7 fra effetti e plug-ins.

Chi compra i tuoi dischi, riferito alla fascia di età?
Abbiamo schedati quasi 30.000 fans con cui siamo in rapporto email... la loro età media è nel mezzo del cammino e sono prioritariamente donne... questo perché le donne hanno vitalmente bisogno di accendere un sogno almeno una volta nella vita. Ma recentemente abbiamo scoperto anche fans giovanissimi e questo è un vero mistero della fede.

Antonius Rex Prophecy è davvero shock... esistono progetti collaterali?
C'è chi dice che il mondo finirà nel 2012.... la profezia Antonius Rex inclusa in "Per Viam" dice che questa data sarà immediatamente dopo il 2018. C'è in progetto per questo brano di realizzare un dvd con almeno 10 interpretazioni diverse di 10 artisti provenienti sia dal cinema, che dal teatro, che dalla Tv, che dalla strada. Abbiamo iniziato le registrazioni e staremo a vedere.

Corre voce che Doris Norton, colonna portante degli Antonius Rex, abbia deciso di abbandonare la band. E' dunque vero?
Penso che la Sua esistenza stia diventando sempre più mistica . Doris Norton ha deciso di non suonare più le tastiere degli Antonius Rex quando ha letto la sceneggiatura definitiva del video "Micro Demons" (che non ha voluto dirigere) ... non è stata d'accordo sull'insert delle donne vampire sul messaggio troppo oscuro che il video comunica e così ha detto addio alla band... e come tutti sanno i grandi mantengono le decisioni. Questo è comunque un problema perché non so dove trovare una tastierista così eccezionale e anche perché lei vuole che vengano tolte tutte le parti di piano e tastiere del prossimo album
"Pre Viam" (prima del cammino) ... un vero iperbolico problema anche in
vista del tour che sta organizzando la label.

Quali sono i tuoi programmi futuri? Quando uscirà il già mitico "Pre Viam" e che cosa differenzia questo titolo da "Per Viam"?
"Pre Viam" è stato programmato per il giorno 1 Settembre 2009 ma dovendo rifare tastiere, clavicembali, organi e piani, proprio non lo so. Non c'è nessuna differenza fra i due titoli "Pre Viam" e l'attuale "Per Viam"... prova a fare un magico anagramma e scoprirai magicamente che sono fatalmente uguali nel concept... ma non solo!




PER VIAM



DESCRIZIONE:

Antonius Rex ritorna con questo lavoro basato su composizioni esoteriche realizzate da Antonio Bartoccetti.
Doris Norton riprende il ruolo di tastierista, arrangiatrice, ingegnere del suono e programmatrice dei calcolatori.
Questo nuovo incredibile album ancora una volta rivela che forze invisibili sono capaci di penetrare in ogni essere umano essendo coinvolte in una personale e soprannaturale ricerca tesa alla fusione di magia ed esperienze mistiche estreme.
L’album fornisce una serie di visioni “scure” a volte paradisiache e altre terrificanti, mettendole a disposizione dell'ascoltatore per il raggiungimento della fusione subliminare.
I mortali, ascoltatori dell’album, ottengono un potere paranaturale e diventano capaci di vivere liberi, lontani dalla stupidità, dagli alienanti e dementi problemi della vita quotidiana.
Il chitarrista Antonio Bartoccetti, come nel precedente album, ha scritto in primo luogo la video sceneggiatura di ogni traccia, poi ha composto le tracce audio e ha registrato tutto l’album: il lavoro è stato completato in 14 mesi.
PER VIAM… il più grande , fantastico, iperbolico, mistico, progressivo, sognatore, visionario, incantevole, e terrificante nuovo album di Antonius Rex.




TRACK-LIST:
Micro Demons 5,05
Per Viam 6,39
Woman of the King 8,52
Spectra 7,49
UFDEM 6,28
Antonius Rex Prophecy 11,14




Extra tracks CD-ROM Video
Micro Demons 5,05
Label:Black Widow
LINE UP:
Antonio Bartoccetti: vocals, guitars
Doris Norton: keyboards, vocal, digital drum, sound construction, computer
Florian Gorman: acoustic drum
Monika Tasnad: medium
Guest: Rex Anthony: synthesizer on Per Viam, Ufdem, Antonius Rex Prophecy












Perkele.it
Aprile 2009

ANTONIUS REX - Per Viam
Attraverso Il Sentiero Oscuro

by Marco Cavallini

Alla vigilia della pubblicazione dell’attesissimo “Per Viam” (attraverso la strada), Antonio Bartoccetti concede a Marco Cavallini un’intervista/anteprima assoluta relativa ai contenuti del nuovo album targato ANTONIUS REX. È questa l’occasione per affrontare anche altri argomenti, alla ricerca di risposte che dipanino certi dubbi sul valore e lo scopo della nostra esistenza terrena. L’intervista si svolge direttamente negli Antonius Rex Studios il 6 aprile 2009. La parola al chitarrista della band.


Partirei con una curiosità sul nome JACULA: tutti lo hanno sempre accostato all’omonimo fumetto, ma in molte interviste ho letto che tu interpreti tale parola come “la profondità del lago”. Volevo chiedertene delucidazioni.

Il nome Jacula nacque effettivamente legato all’omonimo fumetto dell’epoca. In quel periodo conobbi a Milano l’editore del fumetto e fra noi due nacquero delle piccole affinità elettive che portarono poi alla scelta del monicker. Per quanto riguarda l’abbinamento fra il termine Jacula e la dicitura “la profondità del lago” posso dirti che questa è una cosa che si è concretizzata realmente solo negli ultimi tempi, mentre all’inizio del nostro cammino (NEQUE SEMPER ARCUM TENDIT REX) non esisteva relazione fra le due cose. “La profondità del lago” si è sviluppata simultaneamente alla realizzazione dell’album “Switch on Dark” (2006).

Quanto è profondo questo “lago“? Cosa può accadere immergendocisi? E cosa può capitare invece rimanendo a riva?

Non ha nessuna importanza quanto sia profondo il lago. L’importante è che immergendosi in un certo tipo di mondi esoterici, mistici, occulti, teologici si possa valutare la profondità del lago rimanendosene a riva. Tradotto in termini pratici, sta a significare l’acquisizione di una certa intellettualità e un certo tipo di impegno mistico/teologico al punto tale che l’anima possa scorrere liberamente e ritrovare certe soluzioni atte a far sì che possano aprirsi le porte che conducono alla preveggenza.

“Switch on Dark” (accendi l’oscuro) appariva come un invito ed anche questo nuovo “Per Viam” (attraverso il cammino) grazie anche alla sua splendida copertina sembra suggerire messaggi all’ascoltatore. Cosa puoi dirmi a riguardo?

Che hai percepito in pieno e hai compreso la communication del front cover del disco. Fra i due album c’è un abisso, anche perché una legge fatale degli Antonius Rex è quella di non ripetersi mai. Sarebbe stato molto semplice (ed appagante, commercialmente parlando, visti i risultati ottenuti) realizzare uno “Switch on Dark parte II”, ma noi vogliamo dare/regalare ai nostri fan emozioni sempre nuove e diverse. Se “Switch on Dark” è stato un album tipicamente metafisico e trascendentale, ci tengo a sottolineare che questo nuovo “Per Viam” è volutamente più terreno, più epidermico, più diabolico (nel senso fisico del termine) e propone tematiche maggiormente consone e relative agli esseri umani e alla loro ricerca spirituale. La copertina, molto eloquente e realizzata da un nostro collaboratore rumeno, indica me come traghettatore che può condurti alla casa scura o alla casa chiara. Deciderete voi durante il cammino, e soprattutto dopo l’ascolto, quale casa raggiungere.

Alcuni ascoltatori lamentavano in “Switch on Dark” la (quasi) totale assenza del tuo caratteristico cantato/recitato. Quale cammino avete intrapreso, in questo senso, per questo nuovo “Per Viam”?

Risponderò dicendoti che, da questo punto di vista, non mi importa nulla di quanto detto da queste persone. Da sempre gli Antonius Rex fanno dischi primariamente per se stessi, secondariamente per i fan coi quali sono in affinità elettive in quel determinato periodo e infine per dare una comunicazione globale al mondo, nell’ipotesi di nuovi seguaci sempre tendenti ad un nuovo misticismo. Il fatto che “Switch on Dark” avesse pochissimo testo ed invece il nuovo “Per Viam” (e questa è un’anteprima che ti diamo) lasci molto spazio alle liriche, non dipende assolutamente dal voler accontentare qualcuno, ma è causato dal motivo che in determinati frangenti (mi riferisco alle song “Woman of the King” e “Antonius Rex Prophecy”) c’era l’effettivo bisogno di dare un testo recitativo ed eloquente. Ritengo che “Antonius Rex Prophecy” possieda un testo biblico/apocalittico che possa interessare e coinvolgere parecchie persone.

Come si è sviluppato il processo creativo di “Per Viam”? I brani sono stati costruiti attraverso microsceneggiature embrionali come il precedente album?

Ottima domanda e lunga vita a te, Marco Cavallini, che hai capito perfettamente il nostro modus operandi e soprattutto il processo creativo di “Per Viam”. Da anni mi piace scrivere in determinate situazioni delle sceneggiature e, come per il precedente “Switch on Dark“, ogni brano del nuovo disco ha quindi una sua microsceneggiatura, che i fan, volendo, possono anche richiedere contattandoci; probabilmente dal prossimo album inseriremo, a correlazione dei brani, le sceneggiature attraverso le quali sono stati creati/composti. Solo dopo la microsceneggiatura passiamo alla composizione musicale. Gli arrangiamenti invece li lascio tutti a Doris Norton.

Ho letto in un’intervista che uno dei brani di “Per Viam” sarebbe nato osservando il modus vivendi di una ragazza “posseduta”. Ci confermi il fatto? Quale è il brano?

Allora, come ben sai da molti anni collaboro a livello esoterico con la nostra medium rumena Monika Tasnad; da qualche tempo ho deciso di frequentare la veggente Francesca (il cui cognome non mi è consentito svelarti… sinteticamente B.), un’anziana donna romana iper magnetica e fatale che si è trasferita in zona e che vedo settimanalmente di notte. Effettivamente abbiamo elaborato un brano (intitolato provvisoriamente “Possessed by…”), ma poi nel corso della sua lavorazione abbiamo deciso di tenerlo fermo e conservarlo per un lavoro futuro. Nel contesto di “Per Viam” avrebbe alterato gli equilibri in quanto non perfettamente in linea con il concept portante dell’album. Confermo comunque l’esistenza di questo brano, nato dall’osservazione di questa giovane ragazza veramente posseduta; vedendola, alcuni miei conoscenti o se preferisci “pazienti”, ne sono rimasti succubi ed hanno avuto reazioni incredibili. In particolare un monaco (tra l’altro mio carissimo amico) ha vissuto situazioni gravissime arrivando fino quasi a subire la morte. Ripeto, il brano sarà contenuto in un futuro album... Pensavo addirittura di inserirlo come extra track in “Per Viam”; in questo momento non c’erano le condizioni esoteriche per inserirlo in “Per Viam”. Con la maga Francesca l’ascoltiamo ogni settimana.

Ho ricevuto in anteprima la tracklist, accompagnata in ogni titolo da un tuo breve commento/descrizione. Mi ha particolarmente colpito ed incuriosito “Spectra”, per il quale nella tua sintesi mi scrivi “in un castello rumeno”. Puoi darmi delucidazioni in merito?

“Spectra” (quarto brano dell’album) può in un certo senso essere vista come un’evoluzione, o meglio una nuova interpretazione, del mondo che già affrontammo col brano “Devil Letter” (contenuto nell’album “Neque semper arcum tendit rex”), scritto, come testo, da Albert Goodman nel lontano 1974. “Spectra” può essere descritta come l’ingresso in un vecchio negozio rumeno dove si vendono oggetti d’antiquariato dark attraverso il quale è possibile entrare in un castello che conduce ad un mondo preternaturale allucinante, dove automaticamente ci si ritrova in questa sorta di fuga dalla realtà ossessionati da voci e rumori terrificanti, da streghe potentissime e ragazze magiche dagli occhi giganti. Ritengo sia un grande brano emotivo e, a mio immodesto avviso, la chitarra potrà sembrare magari non iper-tecnica, ma sicuramente iper-creativa.

 

 

Consideri sempre la Romania il luogo più oscuro di questo pianeta?

Assolutamente sì; la Romania delle grandi foreste, dei piccoli viottoli, dei micro-villaggi arroccati, delle mandrie di cavalli e mucche che puoi incontrare la notte, ecco quella è la Romania, la vera e autentica Romania che ha conservato la sua antica tradizione insieme ai mondi surreali di medium e vampiri. La ritengo il luogo migliore nel quale si possa andare a vivere ogni tanto, per brevi o medio periodi (forse non per sempre); staccare la spina e rifugiarsi in un piccolo villaggio della Romania, magari ospite dei contadini, è davvero rigenerante... Ma poi anche addentrarsi là dove il comune mortale non può farlo... Lo abbiamo fatto due anni fa pernottando due notti nel castello di Vlad Tepes.

Indubbiamente il titolo che più attira è l’ultimo “Antonius Rex Prophecy” (quello che succederà fra pochi anni, la tua sintesi). Cosa dobbiamo attenderci da esso?

Nel Medioevo l’uomo pensava che nell’anno 1000 il mondo dovesse finire, per cui la società medioevale aveva comportamenti particolarmente “dedicati” a questa ipotetica profezia. Poi si è visto che il mondo andava avanti e si è arrivati a pensare che tutto finisse nel 2000 (mille anni e non più). Oggi abbiamo questa nuova prospettiva dei Maya per il 2012 (esattamente il 21 dicembre) che è sicuramente terrificante. La profezia Antonius Rex dice invece che oltre il 2012 (e ascoltando attentamente il disco si può dedurre l’anno preciso) avverranno catastrofi in seguito alle quali gran parte dell’umanità scomparirà perché “verrà ordinato al sole di piangere” e l’ultimo Pietro starà per arrivare. Al di là di questo, la song “Antonius Rex Prophecy” ha un grande obiettivo, quello di coinvolgere l’ascoltatore affinché egli possa rifugiarsi sempre più in un mondo interiore, un mondo mistico, poiché io ritengo che oggi abbiamo perso completamente ogni valore, soprattutto spirituale. Se noi non abbiamo un rapporto corretto verso noi stessi non potremo mai essere né costruttivi né positivi verso gli altri... Il primo obiettivo facilmente raggiungibile è quello comunque di innamorarsi pesantemente di se stessi. Musicalmente parlando, ritengo che in questo brano ci sia un grande giro di pianoforte (stavolta non legato al mondo occulto, ma a quello delle sensazioni interiori) e ritengo notevole l’improvvisazione della suite finale realizzata con una guitar synth perfettamente sincronizzata ad un vecchio Yamaha DX7.

Riallacciandomi alla domanda precedente, il profeta Malachia alla fine del primo millennio annunciò che nel dicembre 2012 un fatto sconvolgerà la storia e le sorti di Roma e dell’umanità in generale. Hai una tua idea/opinione in proposito?

Rispetto alla risposta appena data posso profeticamente aggiungere che i Maya (su Malachia non sono molto esperto) non hanno mai sbagliato, ovvero le loro profezie si sono finora sempre avverate e di conseguenza qualcuno si starà già preparando a tale data nel miglior modo interiore possibile. Forse non succederà niente, forse succederà tutto, la sentenza non sta a noi... Il mondo sta cambiando di ora in ora (non più di decenni in decenni come una volta) e all’alba ci saranno realtà veramente terribili; bisogna solo saperle interpretare, in quanto le divinità ci hanno messo in condizioni di poterlo fare. Ti ricordo la frase che è alla base della nostra filosofia, ovvero “Infinitesimi di secondo disegnano fatalmente l’esistenza dei comune mortali”. Questo a significare che in qualunque anno finirà il mondo ciò era già stato scritto nel libro del Fato e di conseguenza il libero arbitrio sarà relativo.

Quale è il ruolo della medium Monika Tasnad all’interno del gruppo? Ha “partecipato attivamente” alla creazione delle nuove canzoni?

Monika Tasnad partecipa alla creazione dei brani degli Antonius Rex da parecchi anni. All’inizio del nostro cammino con Jacula fu molto originale l’apporto medianico di Franz Parthenzy, il quale cadendo in trance accennava delle melodie che noi poi usavamo come micro input creativi per la realizzazione delle nostre opere. Tornando a Monika, effettivamente alcune cose di “Per Viam” sono nate in collaborazione con lei; parlerei di sfumature, piccole... micro melodie; io e Monika Tasnad siamo un tutt’uno inscindibile. Come detto in precedenza, da qualche tempo frequento la veggente Francesca B., con la quale oltre che comporre, studio la sequenza dei brani; tramite lei (e le entità che è in grado di contattare, è una grandissima ed eccezionale spiritista) stabiliamo anche l’ordine dei brani e la loro fatale collocazione all’interno dell’album.

So che avete una casa sulle montagne marchigiane nella quale andate per meditare, trovare la giusta ispirazione e poi iniziare a comporre; quanto credi ti abbia influenzato, nel corso degli anni, il paesaggio che ti circonda?

Moltissimo. Credo che comporre a Milano, New York o Tokyo sia nettamente diverso rispetto a comporre nell’entroterra (non solo quello marchigiano, ovvio) dove è possibile stabilire un contatto diretto con la natura. È splendido avere una casa immersa nella natura; la nostra (che a noi piace definire “la casa di montagna”) è l’ultima sulla sinistra sulle cime di una montagna, mentre quella della nostra veggente Francesca è l’ultima sul lato destro di essa, a circa mezzora dalla nostra. Per raggiungerla bisogna percorrere un viottolo, bellissimo per me, ma forse terrificante per il comune mortale.

Immagino che la versione cd conterrà una traccia-video, come le ultime vostre uscite. Quale è il brano scelto e cosa dobbiamo aspettarci dal video ad esso collegato?

Sì, la traccia video è presente, ed il brano scelto è l’iniziale “Micro Demons”. Mi sono cimentato personalmente a dirigerlo e devo dire che il risultato finale mi soddisfa. Sono convinto che il video saprà regalare forti emozioni ai nostri fan. Anzi, approfitto della domanda per lanciare un messaggio ai lettori di questa intervista; mi interessa seriamente ricevere le vostre impressioni sul video e quelle che riterrò più speciali saranno pubblicate sul nostro sito ufficiale www.antoniusrex.com. Posso anticiparti che nel video appaiono ragazze vampire, io e la mia chitarra, Doris Norton alla ricerca del suo io/intimo interiore; una bella storia, condita da colori volutamente forti/violenti. Ricordatevi che i “Micro Demons” sono dappertutto... Possono essere belle donne, piccoli gatti, ma anche il vostro tranquillo vicino di casa o il vostro datore di lavoro... Se mai ancora esiste.

 

Hai dichiarato che uno degli scopi delle tue opere è quello di “trasformare” un ateo in ateo-devoto, ovvero farlo cadere dalle sue certezze ed insinuargli dei dubbi; una bella sfida. Perché definisci gli atei gli “uomini meno fortunati”?

Altra ottima domanda. Allora, nel mondo ci sono diverse categorie di esseri umani. Io sono assolutamente credente e a mio parere la vita dell’ateo è più svantaggiata di quella di un credente. Noi credenti ci sentiamo come privilegiati, mentre l’ateo è molto più sfortunato perché, ad esempio, in condizioni di gravi difficoltà esistenziali, non ha nulla in cui credere, se non nella scienza e nella matematica, dalle quali comunque non può avere le risposte e le soluzioni a tutti i suoi problemi quotidiani o spirituali. Il credente (di qualunque fede sia) ha invece veramente un’arma in più, in quanto nei momenti di crisi può ritrovarsi nel dialogo fra lui e la divinità, capisci? Di conseguenza, invito tutti ad avere e vivere esperienze esoteriche, in modo tale che se fra essi ci sono persone atee, queste ultime potranno poi cominciare a capire che esistono delle forze invisibili che sono realmente tali e che molti di noi possono davvero “toccare”. Un ateo che diventa devoto o credente avrà la vita cambiata dall’oggi al domani e ringrazierà in eterno ogni giorno di vita vissuta in questa nuova condizione. Lo auguro a tutti i non credenti.

Ritieni fondamentale suggerire messaggi, input a chi ascolta le tue opere? Come reagiresti se un tuo fan ti dicesse che apprezza la vostra musica ma non recepisce nulla del vostro messaggio esoterico?

Gli Antonius Rex portano avanti da sempre un certo tipo di messaggio/comunicazione e ritengo positivo che i nostri fan siano cresciuti sempre di più nel tempo. Se i fan all’inizio non capiscono il messaggio mi auguro che lo facciano strada facendo. Per esempio, “Per Viam” tradotto alla lettera significa “attraverso il cammino, il sentiero”, però, e qui ti do un altro scoop, non vuol dire solo questo, ma nasconde al suo interno anche un messaggio esoterico. Chi lo capirà si renderà conto del vero significato di questo termine, che comunque, embrionalmente parlando, significa appunto “attraverso il cammino/sentiero”... Provate comunque a fare l'anagramma di Per Viam ed elaborerete un concetto di immortalità.

Chi sono i “Micro Demons”?

I “Micro Demons” sono le forze occulte che circolano per il mondo. Ce ne sono 648 oltre il diavolo; vi do un avvertimento: se vivete in uno stato d’animo positivo, il micro demone non potrà danneggiarvi. Se invece vivete in uno stato di tensione, invidia, odio o comunque negativo, ricordate che il micro demone può coinvolgervi, plagiarvi, ingannarvi e rendervi vittime del suo potere. Alcune persone tentano d’instaurare un rapporto a loro vantaggio con un micro demone; poi saranno problemi loro. Ogni volta che userete il male per avvantaggiare voi stessi, lo stesso male tornerà a voi con la stessa intensità.

Ritieni sia possibile, come affermato da qualcuno, “raggiungere la luce attraverso il buio/le tenebre”?

Posso dirti che i nostri ultimi due album, “Switch on Dark” e “Per Viam”, sono una continua alternanza di bene e male, di luce e tenebra, di bianco e nero; traete voi le conclusioni. Tutta la vita è bianca e nera, tutta l’esistenza è luce e oscurità; deciderete voi se abitare nella casa bianca o in quella nera, e quanto ci volete abitare; la realtà è questa. Il dualismo fra bene e male, tutta la nostra vita è basata su questa eterna lotta. Abbiamo tutti momenti positivi alternati ad altri negativi; la cosa fondamentale è raggiungere l’equilibrio in noi stessi. Questo è fattibile o con la fede o con le arti magiche.

Antonio Bartoccetti non ha paura della Morte? Cosa c’è, a tuo parere, dopo di essa?

Questa è una domanda veramente impegnativa e potrei impiegare anni luce per risponderti dettagliatamente; cercherò di essere sintetico. Allora, non dovete avere paura della morte; gli uomini deboli e sfortunati cominciano ad avere paure (malattia, vecchiaia, ecc.) fin dalla nascita; queste persone potrebbero essere definite perse, ma resta sempre la speranza. Seguite questo consiglio: abbiate un buon rapporto verso le entità come la Morte, così affronterete meglio tutto. Riguardo la seconda parte della tua domanda, la mia visione (ovviamente riveduta ed aggiornata) ha dei punti in comune con quella dantesca. Personalmente, ritengo che saremo noi stessi a giudicarci nel momento finale, perché la nostra COSCIENZA è quella che peserà tutto. Se ci saremo comportati in modo positivo sarà la coscienza a dire di dover subire una condanna più lieve, in caso contrario la coscienza ci dirà che dovremo subire una condanna per l’eternità, termine che in questo senso suona terribile. Non ci sarà nulla di non pagato, tutto verrà drammaticamente pesato, anche il più piccolo respiro, sia nel bene che nel male.

Quanto credi abbia influito sui tuoi primi passi la conoscenza/frequentazione del medium Franz Parthenzy? Credi che la vostra Arte - Musica si sarebbero sviluppate diversamente senza il suo “apporto medianico”?

Sicuramente l’influenza, soprattutto all’inizio, c’è stata. Nei primi tempi di conoscenza (quando aveva poco più di 15 anni) lo frequentavo con adorazione tutti i giorni, anche dieci ore al giorno e grazie a lui ho visto e vissuto cose incredibili che hanno poi indirizzato la mia esistenza e la mia spiritualità. Vivo con la certezza della presenza delle forze invisibili e devo molto a Franz Parthenzy, specialmente per il mio equilibrio e le mie credenze mistico - teologiche. Ribadisco, una persona che vive con la filosofia e la voglia di approfondire l’esoterismo vivrà sicuramente meglio di un qualunque mortale che dedica la sua vita all’oro, al sesso, al potere temporale. Siamo qui per provare un’esperienza, ma fatalmente anche per andarcene e la nostra mano, che oggi è sopra, domani potrebbe essere sotto la terra: ricordatevelo!

Ho letto che recentemente sei spesso nei monasteri di clausura. Quali sono, a tuo parere, i lati positivi e quelli negativi inerenti a questa filosofia di vita? Può esistere una forma di misticismo “parziale” oppure la dedizione ad esso devo essere “totale”?

Ennesima grande domanda. A mio parere può esistere solo il misticismo totale, assoluto. Conosco delle badesse che emanano dai loro occhi una luce incredibile e sono superiori a tutti noi che viviamo fuori. Personalmente non sono a questo livello e credo che non ci arriverò mai. La mia esperienza è quindi un misticismo parziale, è un vivere nei monasteri di clausura ritrovando la mia interiorità ed incrementando contemporaneamente anche la mia attività creativa, in quanto alcune delle mie composizioni migliori (è accaduto anche per l’ultimo “Per Viam”) sono nate a livello embrionale all’interno di un monastero: è lì che l’uomo può ritrovare tante ragioni di vita, avendo come complice/compagna di grandezza la calma/spiritualità, che è la prima forma d’equilibrio.

Personalmente sento/vedo un filo invisibile legante le “vibrazioni” delle seguenti canzoni: “In cauda semper stat venenum” - “Gloriae Manus” - “Invisible Force” - “Fairy Vision”, come se fossero i quattro lati di un unico quadro esoterico. Cosa ne pensi di questa mia sensazione?

Semplicemente, penso che hai centrato in pieno la situazione, ho poco altro da aggiungere. “In cauda semper stat venenum” è il primo album dove comincia il tutto (e avrebbe potuto essere anche l’ultimo); in “Gloriae Manus” (la mano di Gloria) la situazione mi pare abbastanza eloquente, così come in “Invisible Force”, col pianto - grido del bambino. Infine “Fairy Vision”, in assoluto uno dei miei brani preferiti di sempre in entrambe le sue versioni (rispettivamente sugli album “Magic Ritual” versione vinile e “Switch on Dark”) è la mia visione della fata ideale, la compagna di grandezza con cui scalare la montagna... Senza di lei l’esistenza assumerebbe altri colori.

Nel 2009 verrà ripubblicato “Zora” e ciò mi ha lasciato inizialmente perplesso, visti i commenti non positivi che hai rilasciato negli anni riguardo questo disco. A cosa si deve la ristampa dell’album? So che ci sarà un inedito dal titolo “Monastery” (risalente alle sessions di “Praeternatural”), puoi parlarcene?

Sai che non mi piace molto parlare di “Zora”. Col tempo ho imparato a non rinnegarlo, ma è comunque un disco del quale non vado fiero. Eravamo nel 1977, era appena nato Anthony e capirai che la nostra mente era ovviamente volta a lui piuttosto che all'incisione di questo album, finanziatomi dall'editore Emanuele Daniele. Comunque, “Zora” verrà ripubblicato nel 2009; quello che fa la differenza di questo lavoro, dal precedente “Zora” anno 1977 (e da quelli editi negli anni seguenti in modo “grottesco”), sono la grafica che definisco ottimale, “psycho dark” direi, e soprattutto, come anticipato da te, il brano inedito “Monastery”, che fa parte delle incisioni che Doris Norton aveva preparato per l’intero album “Praeternatural” (1980). È un brano tipicamente progressive aperto dalla mia voce con buone armonie di keyboards, con un paio di chitarre acustiche che ti piaceranno, con due mie improvvisazioni Gibson buttate giù di getto e, dulcis in fundo, con un intervento di Hammond di Doris mixato nella seconda parte ad un moog, che reputo davvero eccezionale. La suite dura circa dieci minuti. Quindi, se volete completare la vostra collezione Antonius Rex prendetevelo, ma per favore non parliamone più, grazie.

È vostra intenzione “rimettere mano” anche sul tanto bistrattato “Ralefun” donandogli nuova vita?

Al momento una simile operazione non è prevista. Comunque posso anticiparti che se rimetterò mano a “Ralefun” lo rifarò totalmente. È un album registrato con una fretta assurda, ma contiene comunque al suo interno alcune discrete idee/intuizioni. “Incubus” e “Magic Sadness” sono belle composizioni e già ora me le rivedo risuonate da Doris Norton col moog e piene di grandi arrangiamenti. Quindi se mai uscirà lo rifaremo ex novo.

Potresti a questo punto darmi un tuo breve/sintetico commento su ogni brano di “Per Viam“ e sul concept dell’album stesso?

Si parte con “Micro Demons”, che musicalmente parlando è una song prog/metal; chitarra dura, un grande organo liturgico e un tocco di gregoriano (che, se usato a dovere, non guasta mai). “Per Viam” è una delle song più ricche dell’album. È un brano fusion: c’è il classico, il progressive, l’industriale, l’elettronica, c’è tutto. Mi preme citare l’improvvisazione di moog, a mio giudizio divina. Un brano che mi fa svenire... La sceneggiatura parla dell’inquisizione che viene a prendermi sotto casa per portarmi al rogo, ma poi il fuoco non riesce a bruciare ed io osservo sorridente gli inquisitori.
“Woman of the King” è la mia visione della donna del re; appare delicata, ma per amarla all’infinito devi uccidere qualcosa di lei. Il testo contiene frasi molto forti che vanno ascoltate a fondo per essere realmente comprese. “Spectra” è, come detto in precedenza, le impressioni all’interno di un castello romeno medioevale.
“Angels & Demons” è l’unica song non composta da noi, ma rielaborata e riarrangiata: siamo ripartiti dal kyrie eleison Messa XI. È un brano dal grande potere evocativo, ascoltatelo quando andate da soli in cerca di misticismo. Ci sono in giro per il mondo moltissime versioni di questa song... Una fra queste è quella realizzata da Michael Cretu. Ma preferisco di gran lunga la mia.
“UFDEM” sta per “Uomo Fallito Dell’Era Moderna”: è il remake del brano del 1972. Voce femminile divina e grande chitarra metal, nient’altro da aggiungere... Se avesse partecipato a Sanremo questo brano avrebbe vinto per 10 anni... Ma Sanremo mi fa pena e mai avverrà una nostra presenza.
Infine, “Antonius Rex Prophecy” è la nostra profezia: ascoltatela in silenzio davanti alla luce tremolante di una candela, da soli o con “lei”.

Il nuovo JACULA (“Pre Viam”) dovrebbe uscire nel settembre 2009, ma era annunciato per novembre 2007, quasi due anni prima: a cosa si deve questo notevole ritardo?

Effettivamente il nuovo Jacula era già pronto nel settembre 2007, ma per motivi esoterici non è ancora stato pubblicato. La copertina non andava bene (o meglio, non era gradita da certe presenze soprannaturali) e quindi il tutto è stato congelato. Ora la copertina ci è magicamente arrivata da un nostro collaboratore spagnolo evocato da Francesca... Una copertina assolutamente divina (un piccolo frammento è visibile sul nostro sito). “Pre Viam” (prima del cammino) uscirà probabilmente nel settembre 2009, sarà la divinità a deciderlo. Abbiate fede.

Quali sono le maggiori differenze (spirituali e sonore) fra JACULA ed Antonius Rex?

Antonius Rex è l’energia, la potenza, l’occulto, l’incarnazione di due grandi forze (il bene e il male) e comunque utilizza vari generi musicali miscelandoli poi tutti nel progressive. Jacula è invece il misticismo più assoluto, e il nuovo album lo dimostrerà in quanto, ascoltandolo, sarai costretto ad entrare nel mondo dell’anima, aprire certe porte e vedere cosa c’è dentro, ma anche prendere tutte le esperienze che noi ti vorremo dare per sfamare la tua voglia di “sapere”. Ecco la sintesi perfetta: Jacula è il cibo per l’anima. Come detto, a settembre uscirà “Pre Viam”, e poi spero che l’etichetta Black Widow realizzi un progetto a cui tengo molto, la Trilogia, ovvero un cofanetto speciale e limitato dove saranno contenuti un libro da me scritto e i tre album pubblicati da Jacula. Presta un attimo attenzione: “In cauda semper stat Veneum”, “Tardo pede in magiam Versus”, “Pre Viam”; come vedi ti ho svelato che tutte e tre le opere erano obbligatoriamente, per decreto divino, destinate a finire con una parola dalla lettera iniziale V.

Da qualche anno si parla di un vostro dvd live realizzato magari in un castello della vostra amata Romania; a che punto siete con questo progetto? Contate di realizzarlo a breve?

Effettivamente il progetto c’è, ma non è ancora in fase di realizzazione. In questi ultimi anni Massimo Gasperini (Black Widow) aveva contattato il management che ci avevano poi proposto dei tour in America e in Messico, ma abbiamo rinunciato, in quanto portare/riprodurre “Switch on Dark” sul palco era praticamente impossibile. Il dvd live in Romania è fra i nostri progetti, ma prima dovrebbe arrivarne un altro... Antonius Rex Prophecy.

Per l’appunto, so del grande progetto video “Antonius Rex Prophecy”: me lo puoi confermare?

È il nostro futuro progetto video; sto facendo declamare la nostra profezia a molti interpreti... Artisti e gruppi musicali. Voglio che la PROFEZIA sia diffusa nel migliore e maggiore modo possibile, in quanto la ritengo veramente forte. Vi terremo aggiornati su questo progetto che comunque diffonderemo su internet.

Un’ultima curiosità: girano voci secondo la quali dietro al progetto ENIGMA ci sarebbero le menti di Antonio Bartoccetti e Doris Norton. Cosa puoi svelarmi a riguardo?

A questa domanda non posso rispondere; ok, diciamo che… anzi no, scusami, ma non voglio dirti niente, lasciamo perdere; su questa domanda cali il silenzio assoluto.

Per concludere: un tuo giudizio sintetico su “Per Viam” e sulla sua comunicazione grafica.

È un grande album che mi piace e che esce, molto probabilmente, nell’aprile 2009. Nel maggio sarà in piena distribuzione fisica mondiale ed anche, naturalmente, in forma digital downloading. È un’opera che giudico positivamente nei suoi contenuti musicali, anche duri a volte. Ritengo le chitarre molto buone, le tastiere eccellenti, la communication in perfetto stile esoterico Antonius Rex. Graficamente parlando è ottimo, e ringrazio comunque Black Widow che da anni non interviene nei progetti e ci lascia carta bianca su tutto e supporta ogni nostra opera nel miglior modo possibile.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Questa intervista è stata realizzata nel mio studio e accompagnata, in sottofondo, dalle note del nuovo “Per Viam”. Siamo arrivati all’ultima domanda e, fatalmente, il disco sta giungendo alla fine, concludendosi sulle note della nostra profezia. Vi lascio con la frase che giusto ora il mio recitato sta declamando “..l’ultimo Pietro sta per arrivare…”.